LA DENUNCIA

Yandex allarga il fronte contro Google: denuncia anche all’Ue

Dopo la vittoria all’Antitrust di Mosca, il principale motore di ricerca russo si rivolge alla Commissione europea. E chiede di indagare sulle pratiche anticoncorrenziali di Mountain View: “I nostri servizi discriminati sui device Android”

Pubblicato il 13 Nov 2015

A.S.

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Yandex allarga all’Unione europea il proprio fronte di battaglia contro Google. Dopo aver incassato la condanna a BigG arrivata dall’Antitrust di Mosca, il più grande motore di ricerca russo (che nel Paese conta su una quota di mercato vicina al 60%) ha annunciato oggi di aver chiesto anche alla Commissione europea di indagare sulle pratiche anticoncorrenziali di Mountain View e del suo sistema operativo per il mobile, Android, all’interno dell’Unione europea.

La denuncia potrebbe a questo punto rafforzare le procedure già in corso nei confronti di Google, fornendo ai regolatori europei un altro mezzo per accertare le eventuali pratiche commerciali anti-competitive, con le indagini che erano finora principalmente concentrate sul servizio Google Shopping.

La richiesta formale, secondo quanto annunciato oggi da Yandex, sarebbe stata presentata ad aprile, e rispecchia essenzialmente le stesse argomentazioni che il motore di ricerca russo aveva già utilizzato per ottenere la condanna contro Mountain View in Russia, dove l’Antitrust russa aveva stabilito che Google aveva violato la legge disponendo la preinstallazione del proprio motore di ricerca sui device che utilizzavano il sistema operativo Android. ”Siamo convinti che i profili di abuso di posizione dominante accertati dall’antitrust russa siano indicativi – si legge in una nota di Yandex – e che siano conclusioni che possano essere allo stesso modo adottate in altri contesti, come quello dell’Unione europea”.

Yandex, impegnato a fare concorrenza a Google anche in Turchia e in diversi paesi dell’ex Unione sovietica, ha detto con chiarezza che lo sviluppo delle proprie attività nell’Unione europea dipenderà tra le altre cose, anche dai risultati di questa battaglia legale: “Speriamo che la Commissione europea offrirà il proprio aiuto per ristabilire le regole di una competizione equa – è la linea del motore di ricerca – e assicurando pari opportunità nella preinstallazione di applicazioni mobili sui device a sistema operativo Android non soltanto a Google, ma anche ad altri sviluppatori”.

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