CAMPAGNA ELETTORALE

Elezioni 2018, il Pd a scuola di social. Renzi scommette sulle potenzialità del web

Al Teatro Eliseo di Roma due seminari di formazione per gli assistenti alla comunicazione dei candidati del Partito democratico. L’ex premier: “Finora sottovalutate le opportunità della Rete”

Pubblicato il 02 Feb 2018

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I candidati Pd a scuola di social. Per non “sottovalutare” più la comunicazione sul web, il Pd chiama a raccolta, lunedì a Roma, gli “assistenti per la comunicazione digitale” di ciascun candidato alle prossime elezioni. Per loro al teatro Eliseo si terranno due seminari di formazione.

“E’ fondamentale – scrive Matteo Renzi nella lettera di invito mandata ai singoli candidati – che prima del nostro incontro ciascun candidato deleghi il proprio assistente per la comunicazione digitale a partecipare a due seminari di approfondimento che si terranno nello stesso luogo qualche ora prima. Le potenzialità della comunicazione in rete sono state spesso sottovalutate dal Pd e dunque il nostro team digitale ha organizzato dalle 10:30 fino alle 15.30 un importante lavoro di servizio alla vostra campagna elettorale che vi pregherei di non sottovalutare. Dalle 10:30 alle 15.30 dunque riunione di tutti i vostri responsabili della comunicazione digitale. Dalle 15.30 alle 17 ci vediamo invece noi. Il luogo è lo stesso: il teatro Eliseo. Vi prego caldamente di non mancare. Grazie e in bocca al lupo”.

I social avranno infatti un ruolo cruciale in questa campagna elettorale, la prima senza alcuna forma di finanziamento pubblico ai partiti: meno manifesti, meno cene elettorali e meno comizi, tutti troppo costosi. In questo contesto diventa indispensabile utilizzare Facebook & co per raggiungere l’elettorato.

Ecco perché Agcom ha varato delle linee guida a cui si dovranno attenere anche le piattaforme web, una sorta di par condicio “light”:

Il Garante indica i soggetti politici da  tutelare: nella prima fase della campagna elettorale le forze che hanno già una rappresentanza parlamentare nelle assemblee da rinnovare e, nella seconda fase, le liste e le coalizioni che si presentano “in tante circoscrizioni da interessare almeno un quarto degli elettori su base nazionale”.

In questo quadro Google e Facebook dovranno intervenire su tre fronti:  informare i soggetti politici “degli strumenti che possono mettere a loro disposizione per coadiuvare la comunicazione politica online”; precisare la natura di “messaggio elettorale” delle inserzioni e il soggetto politico committente e infine bloccare tempestivamente messaggi o videomessaggi con contenuti illeciti, oppure lesivi dell’onore di altri partiti o candidati.

Anche i social dovranno rispettare il silenzio elettorale.  La normativa vigente vieta di fatto ogni forma di propaganda elettorale (in tv e attraverso comizi pubblici) nel giorno del voto e in quello precedente. “Sarebbe pertanto auspicabile che anche sulle piattaforme in questi due giorni fosse evitata, da parte dei soggetti politici, ogni forma di propaganda, per evitare di influenzare con pressioni indebite l’elettorato ancora indeciso” si legge nelle linee guida.

 

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