LA PROPOSTA

Giacomelli: “Il 5G sia la nuova grande opera pubblica Ue”

L’ex sottosegretario alle Comunicazioni e deputato Pd: “L’Europa colga l’occasione di affidare alla Bei il compito di realizzare l’infrastruttura su scala comunitaria e assicurare gli investimenti necessari per garantire neutralità e affidabilità della rete”

Pubblicato il 01 Giu 2020

A. S.

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Una grande occasione “per affidare alla Bei, con l’accordo degli Stati e magari la partecipazione degli operatori europei, il compito di realizzare la rete 5G in tutta Europa, di assicurare gli investimenti necessari e garantire integrità e neutralità dell’infrastruttura. La prima, vera, grande opera pubblica europea. Una sorta di moderna società del carbone e dell’acciaio”. Dovrebbe essere questo l’esito della discussione in atto sul 5G secondo gli auspici di Antonello Giacomelli, ex sottosegretario alle comunicazioni dei governi Letta e Renzi, oggi parlamentare del Partito Democratico, che ha affidato la sua riflessione a un articolo pubblicato oggi sul sito “Immagina”.

“Lo slogan ‘meno stato più mercato’ non è mai stato così privo di senso come ora – aggiunge Giacomelli – Sono convinto che si affermerà sempre di più la necessità di disincentivare la finanza per la finanza ed incentivare la finanza per l’economia reale”. 

“Il credito – prosegue il deputato – rappresenta una precondizione per il mercato e non è sostenibile che sia condizionato da interessi, per quanto legittimi, di azionisti privati rispetto all’interesse generale del mercato stesso e del sistema economico di un paese”. “O dobbiamo fingere di non vedere che potenti realtà finanziarie straniere stanno preparando l’assalto a pezzi pregiati del sistema produttivo italiano – conclude – Magari con il sostegno di banche o di finanza pubblica che alcuni paesi mettono a disposizione?”.

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