L'INIZIATIVA

Ricerca europea, Italia in pole fra i vincitori del “Consolidator Grants”. Sul piatto 632 milioni

Dalla sicurezza del software alle energie rinnovabili, assegnate dal Cer 313 nuove sovvenzioni a progetti pionieristici in ambito scientifico. Prevista la creazione di 1.900 posti di lavoro per borsisti post-dottorato, dottorandi e altro personale in 189 istituzioni ospitanti

Pubblicato il 18 Mar 2022

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Italia al secondo posto nella classifica dei Paesi più rappresentati dai vincitori del Consolidator Grant, l’ultima gara indetta dal Consiglio europeo della ricerca (il Cer) per distribuire sovvenzioni da 632 milioni di euro a ricerche pionieristiche in tutte le discipline scientifiche: dalla sicurezza dei software agli shock astrofisici fino alle sfide sanitarie più di frontiera.

I vincitori sono in tutto 313. Al primo posto la Germania con 58 ricercatori, seguita da Italia (30) e Francia (26).

Al centro tecnologie digitali e energia

“Trovare nuove soluzioni nei settori dell’energia, della salute o delle tecnologie digitali è possibile solo se riusciamo ad attrarre e mantenere il talento scientifico –  ha detto la commissaria europea per l’Innovazione, Mariya Gabriel -. I vincitori rappresentano 42 nazionalità e realizzeranno i loro progetti presso università e centri di ricerca in 24 Stati membri dell’Ue e Paesi associati al programma Horizon Europe”.

Chi sono gli italiani vincitori

Gli italiani vincitori della gara sono Sara Bagherifard e Massimo Tavoni del Politecnico di Milano, Valentina Bambini dell’Istituto universitario di studi superiori di Pavia, Luisa De Marco del Consiglio nazionale delle ricerche, Elena Franchi e Nicola Segata dell’Università degli studi di Trento, Francesco Negro dell’Università degli studi di Brescia, Teresa Pellegrino dell’Istituto italiano di tecnologia, Lucia Raggetti dell’Università di Bologna, Carmine Settembre dell’Università degli studi di Napoli Federico II, e Alessio Zaccone dell’Università degli studi di Milano.

“Come parte del programma Horizon Europe dell’Ue, i 313 ricercatori cercheranno di scoprire, per esempio, come aumentare la sicurezza dei software per computer, cosa si può imparare dalla storia della diplomazia nell’Europa sud-orientale, come trattare le aritmie cardiache o come accelerare la transizione verso una società a basse emissioni di carbonio facendo leva sulle dinamiche di ribaltamento sociale – spiega la Commissione europea con una nota -. Questo nuovo ciclo di sovvenzioni creerà circa 1.900 posti di lavoro per borsisti post-dottorato, studenti di dottorato e altro personale in 189 istituzioni ospitanti”.

Le nazionalità dei borsisti

I borsisti rappresentano 42 nazionalità e realizzeranno i loro progetti presso università e centri di ricerca in 24 Stati membri dell’Ue e nei Paesi associati a Horizon Europe. In quest’ultimo invito, 2.652 candidati hanno presentato proposte e il 12% di loro riceverà il finanziamento.

I futuri beneficiari realizzeranno i loro progetti presso università e centri di ricerca in 24 Stati membri dell’Ue e paesi associati, con Germania (61 borse di studio), Regno Unito (41) e Francia (29) come località principali. I vincitori questa volta rappresentano 42 nazionalità, con tedeschi (58 ricercatori), italiani (30) e francesi (26) in testa alla classifica in numeri assoluti. Cinque ricercatori statunitensi e un ricercatore neozelandese puntano a  tornare in Europa con le loro borse di studio.

I candidati maschi e femmine hanno avuto lo stesso successo nell’ottenere le sovvenzioni.

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