SEMPLIFICAZIONI

Schengen digitale, la proposta della Commissione Ue: online le domande per ottenere il visto

Obiettivo: lo snellimento delle procedure riducendo costi e oneri per gli Stati membri e per i richiedenti asilo. Cinque anni di tempo per passare alla piattaforma comune che punta a diventare operativa nel 2026

Pubblicato il 27 Apr 2022

europa

Un visto digitale per l’ingresso nell’area Schengen. Con la possibilità di presentare domanda attraverso la piattaforma europea per i visti online. E’ la proposta lanciata dalla Commissione europea per snellire le procedure “riducendo i costi e gli oneri per gli Stati membri e per i richiedenti asilo”.

Armonizzazione europea dei visti

“Oggi stiamo portando la politica dell’Ue in materia di visti nell’era digitale”, ha annunciato il vicepresidente Ue Margaritis Schinas, spiegando che “alcuni Stati membri stanno già passando al digitale” ma “è fondamentale che l’area Schengen vada avanti all’unisono”.

La proposta prevede la sostituzione del visto adesivo e l’introduzione della possibilità di presentare domande di visto online attraverso la piattaforma europea per i visti online. Il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo ha fissato l’obiettivo di digitalizzare completamente le procedure di visto entro il 2025.

Più semplici gli spostamenti in Europa

“Un moderno processo di rilascio dei visti è fondamentale per rendere più facili i viaggi verso l’Ue per il turismo e gli affari – dice la Commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson –. La metà di coloro che arrivano nell’Ue con un visto Schengen considera difficile la domanda di visto, un terzo deve percorrere lunghe distanze per chiedere il visto. È giunto il momento che l’Ue fornisca una piattaforma per la domanda di visto dell’Ue rapida, sicura e basata sul Web per i cittadini dei 102 paesi terzi che necessitano di un visto di breve durata per recarsi nell’Ue”.

Diversi Stati membri hanno adottato misure per trasferire le domande di visto online, ma esistono differenze nella misura in cui lo hanno fatto. Solo pochi offrono la possibilità di pagare online. Queste procedure si sono rivelate problematiche anche durante la pandemia di Covid-19, quando i richiedenti non potevano più recarsi liberamente ai consolati per richiedere i visti.

Scongiurare il “Visa shopping”

L’armonizzazione e l’unificazione delle procedure di domanda di visto all’interno dell’area Schengen aiuterà a evitare il cosiddetto “visa shopping” da parte dei richiedenti che potrebbero essere tentati di presentare una domanda a un paese Schengen che offre un’elaborazione della domanda di visto più rapida rispetto a un paese che è effettivamente la loro destinazione.

La digitalizzazione del processo di rilascio del visto ridurrà anche i rischi per la sicurezza posti dai visti adesivi fisici, che potrebbero essere ancora soggetti a falsificazione, frode e furto. La proposta odierna è inoltre in linea con l’approccio generale dell’Ue volto a incoraggiare la modernizzazione e la digitalizzazione dei servizi pubblici.

Come funzionerà la piattaforma

I richiedenti il ​​visto potranno richiedere un visto online, incluso il pagamento della tassa di visto attraverso un’unica piattaforma, indipendentemente dal paese Schengen che desiderano visitare. La piattaforma determinerà automaticamente quale paese Schengen è responsabile dell’esame di una domanda, in particolare quando il richiedente intende visitare diversi paesi Schengen.

La piattaforma fornirà ai richiedenti informazioni aggiornate sui visti Schengen per soggiorni di breve durata, nonché tutte le informazioni necessarie in merito ai requisiti e alle procedure (come documenti giustificativi, tassa per il visto o necessità di un appuntamento per raccogliere gli identificatori biometrici).

I prossimi passaggi

La proposta della Commissione sarà ora discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Gli Stati membri avranno quindi cinque anni per passare alla piattaforma comune per i visti online. Sulla base dell’esito dei negoziati tra i colegislatori, lo sviluppo della piattaforma potrebbe iniziare nel 2024 e diventare operativo nel 2026. Considerando il periodo di transizione di cinque anni, tutti gli Stati membri potrebbero utilizzare la piattaforma nel 2031.

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