IL REPORT OAM

Criptovalute, con 131 operatori Italia al top in Europa. Oltre 1 milione di utenti

Il nostro Paese al secondo posto dopo la Polonia. Portafoglio da 900 milioni. I millennials i clienti più attivi, ma gli ultraquarantenni investono di più

Pubblicato il 07 Dic 2023

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Un portafoglio in criptovalute pari a 911,76 milioni di euro. È quanto detiene la clientela che effettua operazioni in valute virtuali sul territorio italiano alla fine del terzo trimestre 2023, formando un patrimonio in netto calo (-32%) rispetto al trimestre precedente.

I dati emergono dal Report dell’Oam (Organismo Agenti e Mediatori) relativo alle operazioni dei clienti comunicate dai Vasp (prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale) iscritti al Registro speciale tenuto dall’associazione.

In particolare nei dieci Paesi oggetto di approfondimento risultano operativi, al 31 ottobre 2023, 1.335 Prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale e Prestatori di servizi di portafoglio digitale, di cui la stragrande maggioranza (939) risultano iscritti in Polonia. Seguono l’Italia (131 operatori) e la Francia (98 operatori).

La fotografia del settore in Italia

Quanto dai dati italiani, a detenere criptovalute è una platea di 1.111.681 soggetti, per la quasi totalità persone fisiche, con una media di portafoglio pari a 820 in controvalore in euro.

Rispetto ai dati del secondo trimestre, rielaborati alla luce delle rettifiche e integrazioni effettuate dagli operatori, a fronte del netto calo del controvalore in euro del saldo delle valute virtuali detenuto, risultano invece in lieve aumento sia il numero di clienti che le detengono (+2%) sia il numero di clienti comunicati dai Vasp (+1%). In crescita anche gli operatori iscritti al Registro (+11%).

La maggiore parte dei saldi delle valute legali e delle valute digitali è detenuto presso Exchange di grandi dimensioni (nove operatori su 98), rispettivamente pari al 90,9% e 81,6%. Inoltre, l’81,2% del numero delle operazioni di conversione da valuta legale a virtuale ed il 79,9% delle operazioni di conversione da valuta virtuale a legale vengono effettuate sul territorio della Repubblica attraverso i servizi offerti dai nove Vasp di maggiori dimensioni.

L’identikit dei possessori di criptovalute

L’analisi del terzo flusso di dati inviati dai Vasp conferma la fotografia della clientela: all’interno della categoria delle persone fisiche, i soggetti della fascia d’età tra i 18 e i 29 anni rappresentano la quota maggiore, pari al 38%, seguita dai clienti con età compresa tra 30 e 39 anni (28%). Il peso percentuale si riduce man mano che sale la fascia d’età, arrivando all’1% per gli ultrasettantenni.

A investire di più in criptovalute sono però gli ultraquarantenni: sia i saldi totali delle valute legali e virtuali che il controvalore delle operazioni di conversione delle valute legali in valute virtuali e viceversa, assumono infatti percentuali rilevanti soprattutto per le persone fisiche con età maggiore di 40 anni e fino a 60 anni: questa fascia di età detiene il 53,5% del saldo totale delle valute legali, il 49% relativamente al controvalore in euro del saldo totale delle valute virtuali e il 55,5% del controvalore delle operazioni di conversione da valuta virtuale a legale. Le percentuali scendono invece per gli ultrasessantenni.

Come nei report precedenti anche dai dati del terzo trimestre emerge un buon attivismo dei millennials: infatti il numero delle operazioni di conversione da valuta legale a virtuale effettuate da questa categoria rappresenta il 39,8% del totale mentre il numero di operazioni di conversione da valuta virtuale a valuta legale è pari a oltre la metà (51,4%).

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