IL CASO

Cashback, (ancora) pioggia di polemiche: il Piano sarà bloccato?

Rimborsi per 223 milioni di euro relativi alla fase sperimentale di dicembre. Sul piede di guerra Confesercenti e parte della politica: nessuna lotta all’evasione fiscale e proliferare anomalo di micro-transazioni per il Superbonus da 1.500 euro. “Risorse sprecate a danno del Paese”. SumUp pronta a intervenire attraverso gli algoritmi antifrode

Pubblicato il 01 Mar 2021

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Non c’è pace per il Piano Cashback. Nato per spingere l’utilizzo dei pagamenti digitali e abbattere l’evasione fiscale, il programma di rimborsi si sta trasformando in un boomerang a danno dello Stato. Alle polemiche sulle “falle” tecniche seguono quelle “sostanziali”. E prolifera il partito dei cosiddetti “furbetti”, utenti che stanno effettuando micro transazioni da pochissimi centesimi pur di scalare la classifica che dà diritto al super premio da 1500 euro per i 100mila spender più attivi, ossia coloro che alla scadenza del semestre avranno effettuato più pagamenti digitali a seguito dell’iscrizione alla piattaforma gestita da PagoPA attraverso app IO.

Nei giorni scorsi si è conclusa la fase di liquidazione dei rimborsi Cashback per il periodo 8-31 dicembre 2020: Consap fa sapere di aver disposto oltre 3,2 milioni di bonifici per un totale liquidato di circa 223 milioni. Ma è sulle micro-transazioni che sono puntati i riflettori: già a inizio febbraio il deputato di Forza Italia Luca Squeri, componente della Commissione Attività produttive della Camera,  in una missiva all’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri segnalava frazionamenti “artificiosi” dei pagamenti presso i rivenditori- benzinai in pole position – con l’obiettivo di scalare la classifica per il SuperCashback. E in un’intervista a Sky Tg24 il deputato di Forza Italia ha ora chiesto il blocco del Super premio: “Ogni spreco è un torto alle generazioni future. Per questo il super Cashback va annullato, almeno per il secondo semestre dell’anno. Rischiamo di buttare via 300 milioni solo per dare un premio extra di 1.500 euro a chi rientra nelle prime 100.000 posizioni della classifica per numero di pagamenti eseguiti. Peraltro, la scelta di non porre limiti ai pagamenti accettati ha, di fatto, legittimato i furbetti delle micro transazioni.”In un momento tanto difficile prima del Cashback ci sono molte altre priorità alle quali destinare i 4,7 miliardi stanziati per la misura, prime tra tutte la riduzione delle tasse e il sostegno a imprese e artigiani che stanno per chiudere. Inoltre, per incentivare i pagamenti elettronici è necessario agire a monte, trattando con le banche per ridurre le commissioni e introducendo un credito di imposta per gli strumenti di cui gli esercenti devono dotarsi”.

E la capogruppo FI al Senato, Anna Maria Bernini definisce il Cashback “un immane impiego-spreco di risorse pubbliche che si è già dimostrato fallimentare, distribuendo incentivi che hanno favorito solo chi già usava la moneta elettronica e premiato i furbetti delle micro-operazioni fasulle. Confortante che anche su questo fronte, secondo le anticipazioni di stampa, il governo si stia muovendo nella giusta direzione“.

Per Italia Viva “è fondamentale incentivare l’uso della moneta elettronica per combattere l’elusione e l’evasione fiscale, ma gli eventi recenti stanno dimostrando che la tempistica e le modalità di questa campagna sono sbagliate, per queste ragioni chiediamo al Mef di correggere al più presto i problemi esposti“, ha detto Massimo Ungaro, Capogruppo in VI Commissione Finanze di Montecitorio, nel presentare un’interrogazione al Ministero dell’Economia. E anche per Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti – audito dalle commissioni Bilancio e Politiche Ue del Senato nell’ambito dell’esame della Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – “Cashback e lotterie non valgono per il contrasto all’evasione fiscale. Semmai, vediamo di modernizzare il Paese con altri strumenti”.

Intanto ha deciso di passare all’azione SumUp che dopo aver rilevato un aumento delle micro-transazioni sulla propria piattaforma proprio dovuto al Cashback, ha disposto verifiche sugli esercenti per bloccare qualsiasi operazione di tipo strumentale. “SumUp tiene a sottolineare che ogni utilizzo non conforme dei suoi servizi e dei suoi dispositivi è sottoposto da sempre all’analisi di algoritmi antifrode, ovvero all’attivazione del dipartimento Risk&Fraud – spiega l’azienda a CorCom -. Dove viene riscontrato il mancato rispetto dei Termini & Condizioni, SumUp si riserva la possibilità di intervenire secondo le modalità previste”.

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