CRIPTOVALUTE

Il volo del bitcoin, sfondato il tetto dei 1.700 dollari

Continua la cavalcata della moneta virtuale: in un solo giorno il mercato guadagna 1 miliardo di dollari toccando quota 28 miliardi. Traina la decisione del Giappone di legalizzarla

Pubblicato il 09 Mag 2017

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Continua la cavalcata di bitcoin che, dopo avere sfondato ieri la soglia dei 1.600 dollari, ha superato anche quella dei 1.700, aggiungendo il 43% in un solo mese. Stando a Coindesk, che monitora l’indice dei prezzi della criptovaluta, la capitalizzazione del mercato di bitcoin ha guadagnato un miliardo di dollari nelle ultime ventiquattr’ore a 27,9 miliardi. Per fare un paragone, si attestava a 7,16 miliardi a maggio 2016.

A fare da traino alla valuta digitale è la maggiore fiducia da parte degli investitori, anche se restano dubbi sul futuro della valuta. Secondo Chris Burniske, analista di Ark Invest, il rally è destinato a durare: “Al rallentamento del tasso di espansione dell’offerta si abbina la crescente popolarità come mezzo di pagamento e accumulo di valore, quindi i prezzi devono salire per bilanciare le dinamiche di mercato”, spiega.

Ma quali sono le cause di questo boom? Per prima cosa la decisione del Giappone di legalizzare il Bitcoin. L’altra ragione che sta stimolando gli acquisti sul bitcoin ha probabilmente a che fare con i cambiamenti che stanno interessando la tecnologia che permette lo scambio di un’altra criptovaluta, nota come litecoin, e che hanno dato vita al sistema Segretated Witness (SegWit): tale sistema permette di aumentare la velocità con cui avvengono le transazioni in litecoin e sta alimentando la speranza che anche per il mercato Bitcoin accada qualcosa di simile.

Per ora, la legalizzazione del bitcoin in Giappone si è tradotta in un ammontare superiore di bitcoin acquistati attraverso pagamenti in yen.

Il sì agli scambi ha portato diversi trader a scommettere sulla moneta. Brian Kelly, fondatore di Bkcm e gestore di un hedge fund in asset digitali ha per esempio affermato che il “Bitcoin può essere visto come l’oro digitale“, e ha detto di prevedere che “il suo margine di rialzo è ora decisamente più elevato rispetto a quello dei prezzi dell’oro”.

Ed entro il 2030 il prezzo di un bitcoin potrebbe toccare i 500mila dollari. Ad avanzare questa previsione sono Peter Smith, ceo e cofondatore di Blockchain, società hi-tech specializzata in dati e finanza, e Jeremy Liew, primo investitore di Snapchat. Le proiezioni elaborate dalla coppia per Business Insider poggiano su alcuni ragionamenti precisi.

Il primo riguarda le rimesse, che sono probabilmente l’attività che meglio si presta ai sistema monetario Bitcoin (basse commissioni, nessun limite di importo, garanzia dell’anonimato e sicurezza delle transazioni). Secondo i dati della Banca Mondiale le rimesse effettuate tramite la criptovaluta più utilizzata al mondo valgono oggi lo 0,75% del Pil mondiale. L’aumento dei trasferimenti in Bitcoin è naturalmente un aspetto che aiuterà una maggiore diffusione e conoscenza di questo strumento.

A questo, sottolineano Smith e Liew, si aggiungono altri fattori. L’incertezza politica negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nelle nazioni in via di sviluppo è uno di questi e il Bitcoin potrebbe avvantaggiarsene, diventando una moneta rifugio in situazioni di rischi geopolitici ed economici. I due manager citano poi la crescita delle transazioni mobili. L’aumento delle transazioni cashless, l’utilizzo maggiore degli smartphone e gli investimenti della telefonia mobile permetteranno di avere una banca in tasca. Bitcoin potrebbe conquistare questa nuova fascia di consumatori all’avanguardia e affamati di tecnologia. Gli stessi che potrebbero decidere di pagarsi in Bitcoin la casa a Roma, come permette di fare da pochi giorni e per la prima volta al mondo il gruppo Barletta.

Traducendo tutti questi fattori in numeri, Smith e Liew hanno elaborato un modello matematico che li ha spinti a fissare il valore di Bitcoin al 2030 a quota 500mila dollari. Calcolando che nel momento in cui scriviamo un Bitcoin ne vale circa 1.200, si capisce bene perché questa previsione faccia notizia.

Secondo le loro stime la rete degli utenti crescerà di 61 volte nei prossimi 13 anni e nel 2030 rappresenterà il 5% della popolazione mondiale. Dal 2013 al 2017 la rete è cresciuta da 120mila a 6,5 ​​milioni di utenti, con un tasso di aumento che, se confermato, porterebbe la quota degli utilizzatori di Bitcoin a 400 milioni nel 2030. Sarà l’interesse e il portafoglio della finanza che conta, in particolare degli investitori istituzionali, a spingere la capitalizzazione di mercato verso i 10 trilioni di dollari e il valore dei Bitcoin medio per utente sui 25mila dollari. Oggi, calcolando una capitalizzazione di mercato di oltre 19 miliardi e 6,5 milioni di utenti, lo stesso valore si attesta sui 2.500 dollari in Bitcoin. Naturalmente il dossier di Smith e Liew va preso per una previsione, che per sua natura è suscettibile di errore. Per verificare la stima non resta che aspettare il 2030.

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