L'OPERAZIONE

Nexi verso la maxi Ipo: valore stimato a 7,5 miliardi

Previsto ad aprile lo sbarco a Piazza Affari della società di pagamenti digitali. Intanto Cdp lavora al riassetto di Sia: fusione in vista per creare un “polo” dell’e-payment italiano?

Pubblicato il 01 Feb 2019

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Settimana decisiva per l’avvio della quotazione del gruppo Nexi, nato dall’Istituto Centrale delle Banche Popolari (Icbpi) e da CartaSì e posseduto da un consorzio di private equity: Bain Capital, Advent e Clessidra.

L’operazione potrebbe essere la maggiore del 2019 e secondo le stime la società potrebbe valere circa 7,5 miliardi di euro. Due le caratteristiche di questa operazione: opera in un settore ad alta crescita come il fintech e grazie alle dimensioni potrebbe piacere agli istituzionali esteri. Lo sbarco è previsto entro aprile.

Intanto Cdp avvia il riassetto di Sia e spunta l’ipotesi di fusione con la stessa Nexi. Al lavoro sul dossier come advisor c’è già la banca d’affari statunitense Evercore, in qualità di advisor finanziario. La banca d’affari americana ha infatti competenze specifiche sul settore fintech. Nel suo team è presente il banchiere Waleed El-Amir, con un lungo passato in Unicredit. Waleed El-Amir è un grande esperto di fintech e nel team lavorerà anche Jim Birle, pure lui esperto del settore.

Nel 2017 il gruppo Nexi, guidato da Paolo Bertpluzzo, dopo il riassetto che ha permesso di includere anche Mercury Payment Services (già Setefi Payment Services) nel 2017 ha avuto ricavi per 855,9 milioni e l’Ebitda a 303,9 milioni . Ma quest’ultimo valore, in vista dell’Ipo, toccherà i 500 milioni.

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