FINTECH

Pagamenti digitali, le Pmi guardano alle pay tech: focus sulla blockchain

Per l’89% delle aziende, rileva Capgemini, i sistemi delle banche tradizionali sono poco flessibili rispetto ai loro bisogni. E il 64% sarebbe disposto a transitare verso servizi più innovativi, soprattito se basati su Distributed Ledger Technology

Pubblicato il 18 Ott 2022

wallet, payment, pagamenti

I nuovi metodi di pagamento (pagamenti istantanei, valuta elettronica, mobile e digital wallet, account-to-account, Qr code) sono i preferiti dai consumatori, ma l’incombente minaccia della recessione e l’aumento dell’inflazione, oltre al perdurare dei timori geopolitici, stanno ponendo una nuova serie di sfide.

Nonostante questi venti contrari a livello globale, dal World Payments Report 2022 pubblicato dal Capgemini Research Institute emerge che i nuovi metodi di pagamento sono destinati ad aumentare entro il 2026, fino a rappresentare il 24% circa del totale delle transazioni non-cash rispetto al 17% registrato nel 2021. Se da un lato i pagamenti B2C sono cresciuti, dall’altro la catena del valore B2B è stata però troppo spesso trascurata.

Il settore dei pagamenti ha saputo resistere alla recente volatilità senza precedenti del mercato, favorito dall’adozione di nuovi metodi di pagamento digitali innovativi per i consumatori. Tuttavia, molte banche non riescono a fornire lo stesso supporto alle piccole e medie imprese.

Il focus sulle Pmi

Secondo il report, nonostante la ripresa post-pandemia, le Pmi continuano a fare i conti con problemi di flusso di cassa e cicli di conversione, che ostacolano la prossima fase di crescita di molte di loro. Di conseguenza, ai fornitori di servizi di pagamento viene richiesto sempre più spesso di intervenire, riallineando le proprie priorità e mettendo a punto gli strumenti più adatti per aiutare le Pmi a cogliere nuove opportunità di mercato.

 “Le piccole e medie imprese sono la colonna portante della crescita economica globale, in quanto contribuiscono alla metà del Pil e dell’occupazione. Eppure, sono tra le più colpite dalla recente volatilità del mercato”, ha dichiarato Monia Ferrari, Financial Services Director di Capgemini in Italia. “Le banche e i provider di servizi di pagamento devono riallineare le loro priorità per sfruttare questo valore inutilizzato, offrendo servizi di pagamento innovativi ed esperienziali”. 

Come migliorare i percorsi delle Pmi

Nonostante il segmento di mercato delle Pmi valga oggi oltre 850 miliardi di dollari in tutto il mondo, queste aziende sono ancora troppo spesso trascurate dal settore bancario tradizionale rispetto ad aziende più grandi e al mercato retail.

Di conseguenza, le aziende si trovano a dover affrontare problemi di flusso di cassa, rischi di relativi alla cybersecurity, scarsa liquidità e inefficienze operative che alimentano il malcontento nei confronti degli attuali provider di servizi di pagamento: l’89% delle Pmi intervistate ritiene infatti di non essere sufficientemente servita dalla propria banca di riferimento, tanto da valutare la possibilità di rivolgersi a un fornitore alternativo del comparto PayTech che risulti più adatto alle proprie esigenze.

Questo passaggio consentirebbe alle Pmi di allinearsi alla tendenza già in atto nei mercati dei beni di consumo: nel report si prevede infatti che le transazioni non-cash in ambito B2B aumenteranno a livello mondiale con un Cagr di circa il 10% nel periodo 2021-2026.

Per riconquistare la fiducia delle Pmi, le banche dovranno aumentare il valore offerto, eliminando i sistemi legacy restrittivi che attualmente ne bloccano la crescita.

Dal report emerge che oltre un quarto delle banche possiede un’infrastruttura monolitica e poco flessibile, con il 75% dei manager che preferisce mantenere in funzione i sistemi attuali piuttosto che innovare la value proposition: un evidente ostacolo agli investimenti in innovazione e flessibilità che le Pmi desiderano.

Le società del settore dei pagamenti dovrebbero invece andare verso offerte modulari, in grado di soddisfare al meglio le esigenze delle aziende.

Le  opportunità della Distributed Ledger Technology

Tra le numerose tecnologie innovative adottate dalle banche per rimanere competitive, la Distributed Ledger Technology (Dlt) sta emergendo come un elemento fondamentale per affermarsi nell’era del seamless value exchange. Anche se molte banche e provider di servizi di pagamento (Psp) sono d’accordo sul potenziale di trasformazione di questa tecnologia, la sua adozione è destinata a rimanere cautamente stabile, poiché le risorse limitate continuano a frenare le opportunità di investimento. Man mano che il mercato si evolve e i Psp iniziano a esplorare questa nuova tecnologia, il report descrive molteplici percorsi potenziali.

Il 64% delle Pmi ritiene che la Dlt possa emergere come una valida opzione integrativa alle reti di pagamento esistenti, in quanto le transazioni transfrontaliere B2B sulla blockchain continuano a diffondersi di pari passo con le criptovalute. Di conseguenza, la Dlt può essere considerata come parte di una strategia a doppio binario per supportare al meglio queste reti di pagamento regionali e internazionali.

Allo stesso modo, la rapida ascesa di criptovalute non regolamentate ha portato molte banche a esplorare le opportunità offerte dalle valute digitali di stato (Cbdc). Infine, il report sottolinea che coloro che aspirano a diventare leader del settore stanno già portando su scala i casi d’uso della Dlt, in modo da cavalcare la prossima ondata di opportunità di crescita.

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