L'INTERVENTO

Pagamenti elettronici, Patuelli: “Servono regole certe per favorire investimenti”

Il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana: “Nella fase di cambiamento accelerata dal Covid il sistema dell’e-payment è stato all’altezza. Trasparenza fondamentale contro evasione fiscale e riciclaggio”

Pubblicato il 04 Nov 2020

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“Abbiamo già vissuto una rivoluzione: fino all’Ottocento il denaro era solo metallico. Da metà del secolo si è passati alla carta moneta. Dopo un secolo e mezzo abbiamo avuto la rivoluzione dei pagamenti elettronici e digitali. I cambiamenti sono continui e il mondo bancario ha contribuito, sta contribuendo e contribuirà in maniera efficiente a questa innovazione”. Lo ha detto nel suo discorso d’apertura della prima edizione completamente digitale del Salone dei Pagamenti Antonio Patuelli, presidente di Abi, l’Associazione Bancaria Italiana. “Stiamo vivendo una fase di cambiamenti accelerati dal Covid – aggiunge Patuelli – e i pagamenti elettronici si sono rivelati più che all’altezza, non solo per le attese ma anche negli imprevisti”.

Poi il presidente di Abi ha passato in rassegna alcuni dei vantaggi che i pagamenti digitali comportano: “I presupposti alla base dei pagamenti elettronici sono la scelta libera, l’efficienza, i costi assolutamente bassi, che in Italia sono sotto alla media europea – sottolinea – Ma c’è soprattutto la trasparenza: dove c’è un pagamento elettronico non c’è il nero, non c’è un abuso, non c’è evasione fiscale né riciclaggio. E vale anche il reciproco, perché dove c’è riciclo, abuso ed evasione non c’è il pagamento elettronico con la bugia che manca la linea o è rotto il Pos”.

Poi Patuelli ha rivolto lo sguardo al futuro, per delineare le prospettive dell’e-payment: “Il futuro dei pagamenti elettronici è l’ampliamento del loro utilizzo e della concorrenza di mezzi e servizi. Questo, chiaramente, in una società aperta che favorisce la concorrenza, la competizione e l’innovazione. Il primo bacino di società aperta è l’Unione europea, che è la nostra casa dell’economia e della libera circolazione, nonostante il Covid. I pagamenti elettronici, e in particolare le carte che abbiamo – prosegue – sono una specie di passaporto economico e finanziario per girare il mondo”.

Perché però sul settore si possa investire sono necessarie alcune condizioni: “Chiediamo – conclude Patuelli – una certezza del diritto che sia prospettica. Per fare investimenti ingenti, in prospettiva ci deve essere una certezza del diritto. Non ci può essere incertezza, perché rallenta gli investimenti, che sono motore per la crescita economica del Paese”.

L’edizione 2020 del Salone dei Pagamenti, dedicato al tema “Il futuro è nei nostri geni”, proseguirà fino a venerdì, e metterà a confronto istituzioni italiane ed europee, banche, operatori del mercato, imprese, aziende tecnologiche, fintech, startup e incubatori, per fare il punto su novità, tendenze e prospettive del mercato dei pagamenti. Tra i temi all’ordine del giorno i bonifici istantanei, l’euro digitale, l’open banking e i servizi sempre più evoluti grazie a biometria, blockchain e Big Data, ma anche la Strategia per i pagamenti al dettaglio della Commissione europea, i nuovi standard e la regolamentazione a un passo dalla piena attuazione dell’autenticazione forte del cliente prevista dalla Direttiva europea PSD2.

Durante la tre giorni “digitale” sono previste 37 sessioni di dibattito, 22 workshop e oltre 200 relatori per più di 70 ore di interventi. Nove in tutto, infine, le  aree tematiche di quest’edizione: “Il futuro dei pagamenti globali”, “Il negozio del domani”, “E-commerce ed ecosystems”, “Open Banking”, “Verso una società digitale”, “Digital Life e nuove generazioni”, “La nuova frontiera Tech”, “Cyber-Security”,”Fintech”.

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