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Pagamenti elettronici, super bonus per chi usa carte e bancomat

Detrazioni al 19% fino a 2.500 euro per le spese effettuate in settori ad elevato rischio di evasione fiscale. E la carta di identità elettronica potrebbe diventare un “borsellino” digitale: il Mef sonda Abi e Sogei

Pubblicato il 01 Ott 2019

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Detrazioni e “premi” per chi usa i pagamenti elettronici. Nella nota di aggiornamento al Def approvato ieri dal Consiglio dei ministri, è previsto un super bonus del 19% fino a 2.500 euro per le spese effettuate per via elettronici in specifici settori ad elevato rischio di evasione fiscale.

Alcuni l’hanno già denominato “il super bonus della Befana” perché la restituzione di 475 euro annui a chi paga con carta o bancomat arriverà a ridosso dell’Epifania.

La misura, che se approvata dovrebbe scattare dal 1° gennaio 2020, è uno stimolo con cui il governo mira ad incentivare l’utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili, una rispettiva diminuzione dell’uso del contante e uno sprint al recupero dell’evasione.

“Non devono sorprendere le stime consistenti sulla possibilità di recuperare delle risorse finanziarie attraverso i pagamenti elettronici – ha spiegato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi – Ci sono varie stime in circolazione voi considerate che proprio oggi un quotidiano ha pubblicato delle stime per cui in Italia ci sono transazioni elettroniche pari a 46 pro capite a persona, la media europea è di 135 a persona. Se solo noi potessimo colmare questo gap, arriveremmo a 12,5 miliardi”.

“Vogliamo incentivare assolutamente la moneta elettronica e i pagamenti tracciabili. E ci siamo convinti che è meglio farlo con strumenti incentivanti della moneta elettronica e non disincentivanti del contante, non con un meccanismo di bonus malus. Arriveremo a questo obiettivo come vogliamo noi: vogliamo arrecare benefici ai cittadini – ha proseguito –  Non intediamo penalizzare nessuno. Stiamo lavorando a tante simulazioni per scegliere quella giusta, senza penalizzare i commercianti, avvantaggiando i consumatori, significa ridurre le commissioni a beneficio degli uni e degli altri”.

La principale obiezione a questa impostazione riguarda la difficoltà per le persone anziane o comunque abituate all’uso del contante. Per superarla, l’esecutivo punta sul progetto di carta unica collegato alla Carta di identità elettronica che, oltre a fungere da tessera sanitaria e forse badge per i dipendenti pubblici, potrebbe essere dotata anche di una funzione di pagamento per operare come una sorte di borsellino elettronico. I consumatori, nelle intenzioni del governo, non dovrebbero essere dotati necessariamente di un conto in banca dato che card può essere caricata anche dal tabaccaio.

“Ho già avviato il confronto preparatorio con tutti soggetti interessati, dal ministero dell’Interno al Dipartimento Finanze, dalla Sogei al Poligrafico dello Stato, dalla Banca d’Italia all’Abi”, ha spiegato il sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa.

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