LE NUOVE REGOLE

Il banking cambia volto, via alla rivoluzione Psd2

Dal 14 settembre entra in vigore la seconda parte della direttiva: stop al token, uso di smartphone e open banking i pilastri. La Ue: “I consumatori europei saranno più protetti dalle frodi”. Scettici i consumatori. Il Codacons: “Si rischia il caos”

Pubblicato il 13 Set 2019

F. Me

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Effettuare pagamenti più sicuri via internet, grazie a un sistema d’identificazione in due passaggi, e godere d’innovativi servizi finanziari grazie all’ingresso nel mercato di nuovi operatori del settore. Sono alcuni dei benefici che porterà con sé la normativa europea in materia in vigore da domani, ultimo tassello della revisione della Direttiva europea sui servizi di pagamento (Psd2). “I consumatori europei saranno più protetti contro le frodi online, e avranno miglior accesso a forme più innovative di pagamenti online e via smartphone”, scrive la Commissione Ue in una nota.

Le nuove norme verranno recepite in maniera graduale dagli operatori del settore per dare loro il tempo di adattarsi ai cambiamenti, così come suggerito dall’Autorità bancaria europea. Tuttavia, l’esecutivo comunitario invita tutti gli Stati membri a fare in modo che la messa in pratica delle regole sia “rapida”. Una volta che sarà in vigore, il nuovo sistema d’identificazione basato su due fattori, come l’impronta digitale e un codice pin, sarà obbligatorio per tutti i pagamenti online e mobile superiori ai 30 euro.

Addio anche alle chiavette, ”token” e carte-codici finora forniti dalle banche online ai propri clienti per consentire di eseguire pagamenti in tutta sicurezza. Il loro posto sarà preso dagli smartphone, dal momento che per autorizzare un pagamento sarà indispensabile possedere almeno due elementi di autenticazione a scelta fra tre opzioni: un oggetto che possiede solo il cliente (come ad esempio lo smartphone), una caratteristica che possiede solo il cliente (come l’impronta digitale o un altro fattore biometrico) o un’informazione nota solo al cliente (come una password). Gli istituti bancari europei avranno l’obbligo di rifiutare le richieste di transazione che non siano autorizzate secondo tali standard.

Diversi elementi della Psd2 sono già entrati in vigore in tutta Europa dal 13 gennaio 2018.

Un’altra importante novità è la creazione di un sistema bancario aperto, ovvero la possibilità da parte di Terze Parti autorizzate di avere accesso ai dati bancari degli utenti. In altre parole, i titolari di un conto online hanno la possibilità di effettuare pagamenti o accedere alle proprie informazioni private attraverso servizi autorizzati non bancari. Per poter utilizzare i servizi prestati dai nuovi player, i cosiddetti Third Party Providers (Tpp), è l’utente stesso a doverne autorizzare l’accesso. Il segnale di autorizzazione è trasmesso alla Banca del cliente mediante meccanismi rinforzati di sicurezza. Infatti, l’European Banking Authority (Eba) ha reso obbligatoria la redazione di un registro elettronico pubblico nel quale verranno elencati tutti i Ttp autorizzati ad operare servizi di pagamento in Ue in ambito Psd2. In questo modo ogni consumatore potrà verificare se il Player Finanziario da autorizzare è presente nel registro. I clienti trarranno importanti benefici da questa riforma: gestire le proprie finanze e avviare pagamenti richiederà infatti un dispendio di tempo inferiore.

Scettici i consumatori. Secondo il Codacons le nuove norme rischiano  enormi disagi agli utenti e ritardare pagamenti e altre operazioni bancarie. “Molti istituti di credito si sono attivati già da diversi giorni, tuttavia si rischia il caos e i disagi per gli utenti legati alle nuove procedure saranno inevitabili – spiega il presidente Carlo Rienzi – Anche i piccoli siti specializzati in e-commerce rischiano di arrivare impreparati all’appuntamento. La Direttiva, inoltre, potrebbe spingere gli utenti verso l’acquisto di nuovi smartphone dotati di sensori biometrici e riconoscimento delle impronte digitali, a tutto vantaggio delle multinazionali della telefonia”.

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