L’ALLARME

Lagarde: “Investire in criptovalute? Chi lo fa si assume un rischio totale”

La presidente della Bce: “Si tratta di strumenti utilizzati anche per il riciclaggio di denaro sporco, che non hanno nulla a che fare con le stable coin e le valute digitali allo studio di tante banche centrali, inclusa quella europea”

Pubblicato il 07 Mag 2021

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Investire in criptovalute vuol dire “assumersi un rischio totale”, indirizzandosi su strumenti che spesso “sono utilizzati per il riciclaggio e al finanziamento di strane attività”, e che “non hanno sulla a che fare con le stable coin e le valute digitali che sono allo studio di tante banche centrali, inclusa la Bce”. A lanciare l’allarme è Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale europea, intervenuta all’appuntamento “The State of the Union 2021” organizzato dall’Istituto universitario europeo di Firenze. Quanto proprio al progetto dell’euro digitale, Lagarde ha voluto sottolineare il fatto che si tratti di un’idea sostenuta dai cittadini europei: “Se si presta ascolto a ciò che ci stanno dicendo gli europei emerge che sono molto interessati. Lo vogliono, e la pandemia ha accelerato questo processo. Oltre il 60% degli europei dice che vorrebbe usare un mezzo di pagamento di questo genere. Penso che quello che dobbiamo agli europei è valutare, esplorare e poi dire se procedere sull’euro digitale. Ed è una questione che non si può lasciare solo alla banca centrale, bisognerà coinvolgere anche i legislatori”.

La presidente della Bce nel suo intervento ha anche sottolineato come la risposta all’emergenza Covid dell’Europa sia stata “imponente, coordinata e decisa”. “Nel marzo 2020 è stato notevole vedere come è stata decisa la politica monetaria. Poco dopo è intervenuta la risposta fiscale a livello europeo, gli aiuti pubblici, le misure a sostegno delle banche, per mettere le persone al primo posto e di proteggere i redditi”. “Al contrario di quanto avvenuto con la crisi finanziaria, dove le politiche monetarie e fiscali non hanno operato con buona coordinazione – ha aggiunto – questa volta abbiamo capito che eravamo stati colpiti insieme e potevamo uscire solo insieme”. Così, se nel primo caso “il ruolo internazionale dell’euro come valuta di riserva è diminuito”, nella crisi Covid “questo non è diminuito, si è mantenuto”.

Infine la presidente della Bce si è detta “Fortemente a favore dell’idea di un’unione del mercato dei capitali green”, sottolineando che “Ci aiuterebbe ad andare più velocemente verso un’unione dei mercati dei capitali di cui abbiamo bisogno perché l’euro possa giocare un ruolo maggiore a livello internazionale”.

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