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Venture capital, in Italia -20% di investimenti. Ma nel resto d’Europa va peggio



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Crollo del 41% nel Continente. Nel nostro Paese la spesa 2023 si è attestata a 1,1 miliardi, il primo trimestre 2024 chiude con una raccolta di quasi 370 milioni. Calano i deal ma cresce il valore medio delle operazioni. È il Tech a guidare i round. Lombardia, Piemonte e Trentino Alto-Adige le regioni al top

Pubblicato il 8 mag 2024



VC deal in Italia

Il 2023 è stato un anno in frenata per il venture capital europeo, ma con l’Italia che fa molto meglio del vecchio continente, fermandosi al -20% rispetto al 2022 (miglior anno di sempre per il nostro Paese), mentre la media europea è di una contrazione del -41% rispetto al 2022. Gli investimenti in Italia hanno toccato quota 1,1 miliardi di euro, con una diminuzione legata principalmente al calo del numero di deal (-24%); invece, il valore medio delle operazioni ha registrato una lieve crescita (+5%). È quanto emerge dalla terza edizione del Venture Capital Scanner di Bain & company Italia (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO).

Il settore-traino per il venture capital in Italia è il Tech, che rappresenta il 31% del valore totale degli investimenti Vc nel 2023, per un totale di 61 deal, seguito dal B2c con il 27% del valore e 60 deal. Il settore Energy è il primo per il valore medio per deal (10,8 milioni di euro contro la media di 5,1 milioni di euro), legato alla natura capital intensive delle soluzioni innovative per la transizione energetica.

Lo scenario italiano del venture capital

Lo studio di Bain è stato presentato a Milano in occasione del consueto evento a cui hanno preso parte fondi di venture capital, corporate e startup attive sul mercato italiano. Presente anche Agostino Scornajenchi, amministratore delegato e direttore generale di Cup Venture capital.

In Italia, analizzando la sede delle startup interessate dai round del 2023, la Lombardia si conferma prima regione nel mercato venture capital nazionale per valore dei deal, con il 64% degli investimenti totali, seguita da Piemonte, Trentino Alto-Agide e Toscana.

Nel 2023 i mega deal sono solo il 19% del valore di mercato italiano (due in tutto, Bending Spoons e D-Orbit); i large deal sono il 13%. La maggior parte delle operazioni è stata di medie dimensioni (41% del valore totale) e di piccole dimensioni (25%).

I settori-traino del Tech e del B2C sono seguiti dai servizi finanziari (14% del valore e 27 deal) e da quelli per l’healthcare (11% del valore, 22 deal). La maggioranza degli investimenti è in startup early e late stage, indice di concentrazione sulle realtà mature.

Nel primo trimestre del 2024, si registrano segnali positivi per l’ecosistema, con 63 round di fundraising di startup ed una raccolta di quasi 370 milioni di euro (se si considerano anche le operazioni che coinvolgono la piattaforma Bending Spoons e Mmi, nata a Pisa nel 2015 con headquarter negli Usa dal 2023). Si tratta di una flessione dell’11% anno su anno per numero di operazioni, ma di un incremento del 125% per valore, proprio per i deal di Bending Spoons (144 milioni di euro) e Mmi (102 milioni.

Come superare il gap strutturale: più startup e ecosistema

Tuttavia, il tessuto dell’innovazione italiano mostra un gap strutturale in termini di numerosità e dimensione dei fondi VC rispetto agli altri principali Paesi europei e una capacità di trasformare la ricerca in impresa non ancora pienamente espressa.

“Il percorso di crescita del Vc italiano verso una dimensione allineata ai principali mercati europei richiede, oltre alla disponibilità di capitali, un’adeguata numerica di startup in cui investire”, ha affermato Emanuele Veratti, Partner e Digital practice leader di Bain & company. “Ad oggi risultano registrate in Italia circa 16.000 tra startup e pmi innovative, e stimiamo che il pieno potenziale del Paese possa esser raggiunto con una numerica di circa 27.000 società registrate. Per sostenere ulteriormente la crescita del mercato e favorire l’innovazione occorre però garantire la piena collaborazione tra diversi attori dell’ecosistema, tra cui imprese, centri di ricerca, istituzioni finanziarie e policy maker. Abbiamo lanciato in questa occasione il Bain Startup Navigator, uno strumento innovativo che tramite l’utilizzo di Ai consente di monitorare l’ecosistema dell’innovazione italiano e di sostenere la creazione di valore, facilitando la collaborazione tra le imprese e le startup”.

Venture capital in flessione mondiale, ma la Gen AI è storia a sé

Il contesto globale caratterizzato da una forte incertezza sulle prospettive di business delle startup, unito alla crescita dei tassi di interesse, sono le prime cause della flessione a livello globale degli investimenti in venture capital nel 2023, evidenzia lo studio.

Emergono, tuttavia, alcuni trend degni di attenzione: le startup che sviluppano o applicano soluzioni Generative Ai hanno infatti attratto investimenti importanti nel 2023, raggiungendo i complessivamente 21 miliardi di dollari, in crescita rispetto all’anno precedente (4 miliardi di dollari nel 2022) ed in controtendenza rispetto al mercato totale, che vale 356 miliardi di dollari.

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