INNOVAZIONE

Digital & green, investire nelle “transizioni” fa bene alla produttività

Secondo un’analisi Unioncamere e centro studi Tagliacarne, entro il 2024 un’impresa manifatturiera su tre prevede di dedicare parte del budget a digitalizzazione e sostenibilità ambientale. La scelta genererà una crescita che può arrivare fino al 14%

Pubblicato il 28 Nov 2022

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Investire nella duplice transizione digitale e green può essere molto redditizio per le imprese: secondo un’analisi di Unioncamere e del centro studi Tagliacarne su un’indagine condotta su un campione di 3.000 imprese manifatturiere tra 5 e 499 addetti, rappresentativo dell’universo di 130 mila imprese, questa scelta può generare una crescita di produttività che può arrivare fino al 14%.

Secondo l’indagine, entro il 2024 quasi un’impresa manifatturiera su tre prevede di investire nella digitalizzazione e nella sostenibilità ambientale. Ma le realtà più piccole stentano a tenere il passo, solo una su cinque lo farà in tre anni. Mentre il Mezzogiorno lancia segnali di reattività: il 36% delle imprese investirà nella duplice transizione, superando il 29% delle imprese del CentroNord.

L’importanza di disporre di competenze adeguate

Per accompagnare questa transizione “gemella” sempre più imprese puntano sull’acquisizione di competenze adeguate, attraverso attività formative di up-skilling e reskilling ai propri dipendenti e formazione manageriale in tema di nuovi modelli di business, con effetti benefici sulla produttività che sale fino al 17% proprio quando gli investimenti nella duplice transizione sono accompagnati da quelli nel capitale umano.

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In aumento le imprese pronte al “salto di qualità”

“I dati ci dicono che sono in aumento le imprese pronte a fare il salto di qualità investendo in digitalizzazione e sostenibilità. Ma ci sono ancora tanti imprenditori che da soli non riescono a compiere il cambio di passo e per questo vanno accompagnati”, sottolinea il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, che aggiunge: “Le Camere di commercio attraverso la loro rete territoriale dei Punti impresa digitale (Pid) hanno già aiutato oltre 500mila imprese a migliorare la propria maturità digitale. E stanno lavorando alla creazione dei Punti energy management (Pem) per supportare le pmi ad essere più efficienti nell’utilizzo delle risorse energetiche e a sfruttare le diverse agevolazioni predisposte dal governo”.

…ma il 35% non intende ancora investire

Tuttavia, c’è ancora una buona parte degli imprenditori che tra il 2022-2024 non ha in programma di fare alcun investimento in questa direzione o che prevede di fermarsi solo a metà di questo processo di transizione. Il 12% delle imprese investirà, infatti, solo nelle tecnologie digitali e il 22% solo nel green, mentre il 35% non investirà affatto rinunciando ad un’opportunità per diventare più competitive. Quando le imprese manifatturiere investono solo nelle tecnologie digitali la propria produttività aumenta fino al 12%, mentre cresce fino all’8% quando investono esclusivamente in sostenibilità ambientale. Benefici ancora maggiori si riscontrano quando le imprese investono in entrambi i campi: in questo caso l’effetto sulla crescita della produttività sale al +14%.

I vantaggi di un investimento nel capitale umano

L’impatto sull’aumento della produttività, fa presente l’analisi, si eleva al +17% quando gli investimenti nelle transizioni “gemelle” sono accompagnati da quelli nel capitale umano sia con attività di formazione diretta ai propri dipendenti di up-skilling/re-skilling sia in quella manageriale per l’innovazione di nuovi modelli di business. Investire nel capitale umano quindi conviene: il 37% delle imprese che hanno investito nella digitalizzazione e nella formazione dichiara di avere ottenuto una maggiore flessibilità per adeguare la produzione alle esigenze di mercato (contro il 22% di chi pur avendo investito nel digitale non ha puntato sulla formazione); il 44% un aumento della velocità di produzione (contro il 32%); il 52% maggiore qualità del prodotto e minori scarti (contro il 37%); il 53% minori errori e fermi macchina (contro il 40%). Mentre tra le imprese che hanno puntato sulla sostenibilità ambientale e investito sul capitale umano, il 44% ha riscontrato un aumento di competitività (contro il 39% di quelle che hanno fatto investimenti sempre nel green ma non nelle risorse umane).

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