IL REPORT

Sostenibilità key driver del mondo tech: l’IT diventa più green

Secondo la global survey di Equinix le aziende del settore sono sempre più attente all’impatto ambientale delle loro attività. E il 65% afferma di selezionare i partner tra quelli che rispettano i principi per la riduzione delle emissioni di Co2  

Pubblicato il 19 Set 2022

A. S.

sostenibilità

Il mondo IT è sempre più attento alla sostenibilità, tanto da farne uno dei principali key driver della propria attività. A evidenziarlo è la nuova Global Tech Trends Survey di Equinix, ricerca che raccoglie le posizioni di più di 2.900 manager del settore, provenienti da aziende sparse in tutto il mondo.

Al centro del sondaggio c’è la volontà di capire in che conto queste società tengano il tema dell’impatto ambientale delle loro infrastrutture IT, e cosa facciano realmente – in termini di impegni e di strategie – per mettere al centro dell’attenzione la sostenibilità ambientale e il raggiungimento degli obiettivi in questo campo.

Dallo studio emerge – tra i risultati principali – che il 65% degli intervistati su scala globale ha l’intenzione di lavorare esclusivamente con partner IT che a loro volta rispettino i principali obiettivi in merito alla riduzione delle emissioni di Co2. La percentuale sale al 69% se si considera il gruppo dei manager che sostiene di aver messo la sostenibilità ambientale tra i più importanti driver aziendali.

La consapevolezza “green” delle tech Companies Italiane

Il trend globale trova corrispondenza anche in quello che succede se si restringe l’attenzione soltanto all’interno dei confini italiani, dove il 61% del campione considera la sostenibilità un pilastro della propria strategia. La “green IT” per questi manager fa parte quindi dell’essenza delle aziende, con un trend in crescita decisa rispetto ai risultati che la stessa rilevazione aveva dato nel 2020, quando a dare la stessa risposta era stato il 48% degli intervistati.

Non si tratta di impegni generici: il 67% del campione riferito all’Italia afferma infatti di aver  messo in campo un vero e proprio piano volto alla riduzione dell’impatto ambientale, il 63% sottolinea di avere in programma di accettare esclusivamente partner “sostenibili” e il 71% spiega che la propria organizzazione è impegnata a raggiungere obiettivi di sostenibilità supportati da percorsi ben definiti per la riduzione delle emissioni di gas serra attraverso i cosiddetti “science-based target” e di voler raggiungere in prospettiva il traguardo “net zero”. Una percentuale più alta in questo caso della media Emea (Europe, Middle East and Africa), che si ferma al 59%, e alla media globale che si attesta sul 69%.

L’impegno per la sostenibilità di Equinix

“Equinix stessa – si legge in una nota dell’azienda – adottando un approccio misto ‘Future first’ ha combinato l’utilizzo di energia rinnovabile (il 95% del consumo globale del 2021 è stato coperto in questo modo), un Green Finance Framework (ad aprile 2022, l’azienda ha emesso 4,9 miliardi di dollari di green bond, diventando il quarto emittente globale nel mercato dei green bond investment-grade) e l’impiego delle più recenti tecnologie di decarbonizzazione”. Su tutti emerge il progetto EcoEdge PrimePower ‘E2P2’, in fase di sperimentazione a Milano, che “esplorerà un’integrazione innovativa di celle a combustibile ad ossido solido con tecnologia Uninterruptible Power Supply e le batterie agli ioni di litio per fornire un’alimentazione primaria pulita per i data center e altre infrastrutture critiche, portando infine a una riduzione del 100% delle emissioni di carbonio dalle operazioni”.

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