LA PARTNERSHIP

Torino sarà la prima città 5G d’Italia

L’operatore realizzerà nell’area urbana la prima rete che metterà a disposizione dei cittadini il nuovo standard per la comunicazione mobile. Più di 100 smart cell saranno installate già entro il 2017. E la città di candida a diventare la sede principale dell’action plan Ue

Pubblicato il 13 Mar 2017

A.S.

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La prima città italiana, e tra le prime due in Europa, a poter contare sulla rete mobile di nuova generazione 5G sarà Torino. A renderlo possibile sarà il memorandum of understanding tra Tim e il Comune di Torino, che proprio in questi giorni è entrato nella fase operativa. Entro il 2018 sarà avviata a Torino, dove ha sede il centro di innovazione e sviluppo di Tim, la prima sperimentazione in ambito metropolitano della tecnologia 5G con l’obiettivo di dare impulso alla realizzazione di una rete mobile di nuova generazione. Il progetto “Torino 5G” prevede l’estensione progressiva sul territorio urbano comunale della nuova infrastruttura a banda ultralarga mobile con l’obiettivo di coprire l’intera città entro il 2020.

“Grazie a questo memorandum Tim ha in programma di installare, già entro il 2017 – si legge in una nota dell’operatore – oltre 100 small cell nelle principali aree del centro città, tra cui via Roma, via Po, via Garibaldi, via Lagrange, piazza Vittorio, nel Quadrilatero Romano, oltre che nelle zone del Politecnico e dell’Università di Torino. Queste small cell si aggiungeranno ai 200 siti ultrabroadband mobile con cui TIM garantirà la miglior copertura radio in Città. La nuova rete mobile sarà supportata dall’infrastruttutura in fibra ottica di TIM che già oggi raggiunge la quasi totalità del territorio comunale”.

Con questa iniziativa, Torino sarà candidata da TIM come prima città italiana 5G per diventare sede preferenziale delle attività previste dal 5G Action Plan della Commissione Europea, che ha l’obiettivo di accelerarne lo sviluppo attraverso l’avvio di sperimentazioni e successivamente dell’utilizzo pubblico della nuova tecnologia partendo dalle principali aree metropolitane.

La sperimentazione, spiega Tim, potrà coinvolgere fino a un massimo di 3.000 utenze che potranno usufruire di prestazioni e velocità di trasmissione estremamente elevate e di servizi e applicazioni sperimentali, forniti all’amministrazione cittadina e resi possibili dalla rete 5G di Tim.

Nello specifico Tim potrà fornire alla città di Torino i servizi di nuova generazione legati alla Smart City, come quelli relativi alla pubblica sicurezza, alla gestione delle flotte di mezzi pubblici ed erogazione di servizi informativi ad esse connessi, oltre che soluzioni di telesorveglianza in ampie zone del territorio cittadino, di realtà virtuale a supporto del turismo e, attraverso l’introduzione di tecnologie 5G nei processi produttivi dell’industria manifatturiera, anche nuovi servizi per sviluppare l’industria 4.0 sul territorio torinese.

“È un segnale positivo che Tim abbia scelto Torino quale area urbana per la sperimentazione di una tecnologia innovativa quale quella 5G, legata alla rete mobile. Una decisione – sottolinea Chiara Appendino, sindaca di Torino – che conferma lo storico legame della società telefonica che qui, nella città della Mole, ha radici profonde. I servizi e le applicazioni ad alta velocità non potranno che favorire, in un immediato futuro, il mondo produttivo e la collettività”.

“La firma di questo accordo dimostra la capacità di Tim di essere leader nel processo di innovazione del Paese – commenta Giuseppe Recchi, presidente esecutivo di Tim – Siamo il primo investitore privato del Paese con un piano industriale che prevede 11 miliardi di euro di investimenti in 3 anni, di cui 5 miliardi dedicati allo sviluppo di nuove reti a banda ultralarga: dentro c’è il futuro, le connessioni veloci e lo sviluppo delle città. Quando parliamo di big data, di digital identiy e di internet of things siamo consapevoli che alla base di tutto questo c’è sempre la qualità e la velocità delle reti. Tim ha il privilegio di essere l’azienda trainante per lo sviluppo della cultura digitale del Paese e oggi questo accordo aggiunge un altro importante tassello alla nostra strategia”.

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