INDUSTRIA 4.0

Cim 4.0 finanzia 17 progetti: molti lasciati fuori per carenza di fondi

108 proposte da 162 imprese di tutta Italia per il bando da 3 milioni. 80 i selezionati. Enrico Pisino: “Grande fermento tecnologico. Ma costretti a escludere molte idee valide”

Pubblicato il 03 Lug 2020

A. S.

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Sono in tutto 162 le imprese, tra grandi, micro, pmi e startup innovative che hanno partecipato al secondo bando da tre milioni di euro indetto dal competence center “Competence Industry Manufacturing 4.0”, costituito da Politecnico e Università di Torino insieme a 23 partner industriali, finalizzato a selezionare progetti di ricerca applicata in ambito industria 4.0

Si tratta di realtà provenienti da ogni parte d’Italia, che spesso in sinergia tra loro,hanno presentato complessivamente 108 progetti, rappresentativi di filiere industriali d’eccellenza, dall’aerospace all’automotive, dal medicale alla gioielleria, passando per i servizi e l’energia.

La valutazione scientifica e industriale dei progetti, si legge in una nota del competence center, ha tenuto conto anche del loro impatto innovativo sui territori, sia dal punto di vista della creazione di nuovi posti di lavoro sia in termini di sviluppo economico. Sono stati quindi valutati positivamente e selezionati 80 progetti, 17 di questi, frutto del lavoro in partnership di 36 aziende, e focalizzati – 3 sull’Additive Manufacturing, 2 su applicazioni di tecniche di intelligenza artificiale per rendere più efficaci i processi produttivi, 7 su IoT e Big Data, 5 relativi a nuovi prodotti e processi produttivi – otterranno il finanziamento.

“Con l’assegnazione dei fondi oggetto di questo ultimo bando, il Cim 4.0 ha centrato, a distanza di poco più di un anno dalla sua fondazione, un primo importante obiettivo, ovvero finalizzare tutte le risorse messe a disposizione dal Mise per le Imprese, in funzione di un sostegno forte all’innovazione, al trasferimento tecnologico e all’importante collaborazione tra grandi aziende, micro-piccole e medie imprese e start-up innovative”.

“Questo secondo bando – spiega il Ceo di Cim 4.0 Enrico Pisino – ha messo in luce il grande fermento innovativo presente nel nostro Paese e siamo molto contenti di poter contribuire concretamente e tempestivamente alle attività di trasferimento tecnologico delle Imprese Italiane vincitrici. Ma nello stesso tempo siamo stati costretti ad escludere dal finanziamento tanti progetti validi che avrebbero ulteriormente arricchito l’indice di innovazione e contribuito allo sviluppo economico del territorio italiano. E’ necessario ed urgente- prosegue Pisino – aumentare i fondi a disposizione per soddisfare un fabbisogno reale dell’industria italiana che ha ben compreso quanto il 4.0 possa essere una leva strategica determinante per reagire alla crisi e tornare a competere. Come Cim 4.0 ci impegneremo nell’immediato per intercettare risorse nazionali e regionali ancora disponibili, al fine di incrementare l’impatto economico di questo bando e finanziare gli altri validissimi progetti selezionati”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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