IL REPORT

Imprese Smart, Eurostat: “L’Italia sopra alla media UE. Cresce l’IoT”

I dati dell’agenzia statistica europea sull’uso del digitale e dell’e-commerce nelle aziende con più di 10 dipendenti. Quelle informatizzate sono il 18% del totale, e una su cinque ha adottato tecnologie di Internet of Things. Le soluzioni più utilizzate sono quelle per il risparmio energetico e per il tracciamento dei veicoli

Pubblicato il 12 Mar 2021

A. S.

TIM_Comau
L’Italia emerge nel panorama europeo per la percentuale di imprese “smart”: nel nostro Paese sono il 23% del totale utilizza soluzioni di Internet of Things, mentre la media Ue si ferma al 18%. A fotografare la situazione è Eurostat, l’ufficio delle statistiche europeo, analizzando lo stato delle aziende che hanno utilizzato dispositivi o sistemi smart connessi a Internet nel 2020, rispetto al panorama più ampio dell’uso delle tecnologie informatiche e dell’e-commerce nelle imprese con piu’ di dieci dipendenti.
Analizzando i dati europei emerge che  il 21% delle imprese “smart” sono grandi compagnie che hanno utilizzato l’IoT per l’ottimizzazione energetica, mentre per il  12% si tratta di aziende di medie dimensioni e per il 6% di piccole imprese che si sono orientate, tra le altre cose, sui sistemi connessi per il tracciamento dei veicoli.
Sempre oggi Eurostat ha pubblicato anche i dati sulla produzione industriale riferita a gennaio 2021: quella destagionalizzata è aumentata dello 0,8% nell’eurozona e dello 0,7% nell’Ue rispetto al mese precedente. A dicembre 2020, la produzione industriale era diminuita dello 0,1% nell’area dell’euro ed era rimasta stabile nell’Ue. A gennaio 2021, rispetto allo stesso mese di un anno fa la produzione industriale è cresciuta dello 0,1% nell’area dell’euro e dello 0,3% nell’Ue. Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili i dati, gli aumenti più marcati della produzione industriale sono stati registrati in Lussemburgo (+ 3,8%), Grecia e Francia (+ 3,4% ciascuno) e in Belgio (+ 3,1%). In Italia si è registrato un +1,0%. I cali maggiori sono stati osservati in Estonia e Lettonia (-1,5% ciascuna), Portogallo (-1,3%) e Spagna (-0,7%).

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