INNOVAZIONE ITALIA

Industria 4.0, le imprese del Sud investiranno più delle altre

È quanto emerge dall’ultimo numero del “Panorama economico di mezz’estate del Mezzogiorno” pubblicato da Srm (Intesa Sanpaolo). Il 58% delle aziende del manifatturiero pronto a scommettere sulle nuove tecnologie a fronte del 52% della media nazionale. Oltre 15.600 pmi innovative, il 18,4% del Paese con un accorciamento delle distanze rispetto alle altre aree

Pubblicato il 11 Ago 2023

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Il 58% delle imprese manifatturiere del Sud prevedono di investire in digitale nel futuro: più del 52% della media nazionale. Ma il focus sull’IT è superiore nel Mezzogiorno anche in termini di attenzione per l’innovazione sostenibile (57%, contro il 51% italiano) e per i rapporti con il mondo della ricerca (54% contro il 50%).

Lo rivela l’ultimo numero delPanorama economico di mezz’estate del Mezzogiorno pubblicato da Srm, Centro Studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo, che fornisce una visione del Sud Italia diversa, in cui la voglia di investire, la presenza di realtà innovative e le prospettive di crescita evidenziano numeri inattesi e forniscono spunti di riflessione e di policy per la crescita del Paese.

Imprese innovative in crescita del 51,5%

Su un campione di 700 imprese manifatturiere intervistate da Srm, nel Sud il 43% dichiara di aver effettuato investimenti nell’ultimo triennio, contro il 40% in Italia. Nel Mezzogiorno si contano anche 15.656 imprese innovative (18,4% del Paese) con un accorciamento delle distanze rispetto alle altre aree: negli ultimi sei anni disponibili, sono cresciute del 51,5% a fronte del +25% a livello nazionale.

Formazione, innovazione e sostenibilità tra le sfide del futuro

Il percorso futuro di crescita del territorio è legato a doppio filo alla capacità di utilizzare le risorse disponibili per i prossimi anni (oltre 200 mld fino al 2030). Siamo a cavallo di due cicli di Programmazione con, da un lato, le risorse residue della passata Agenda da spendere nel giro di pochi mesi e, dall’altro, un nuovo settennio tutto da configurare in termini di azioni e interventi. Complementari devono essere le azioni del Pnrr che rappresenta tanto una grande opportunità per le prospettive che delinea quanto una considerevole sfida per i tempi che impone. È essenziale, quindi, concentrarsi su quei settori trasversali che possono garantire una reale crescita del territorio, puntando all’efficienza della spesa e attuando le riforme previste: formazione, sostenibilità, innovazione, digitalizzazione ed economia sociale questi settori il Sud evidenzia importanti aree di miglioramento e sfidanti obiettivi di crescita.

Le competenze presenti, unite alle connessioni fisiche e digitali che l’area mostra e alla competitività del suo sistema imprenditoriale, possono quindi dar vita a un nuovo percorso di crescita per ridisegnare gli storici equilibri che vedono il Sud come l’area dei “gap”. In questo contesto, fatto di prezzi e costi in crescita, emergono importanti fattori di resilienza che conducono a stime di crescita del Pil solo di poco inferiori al consensus nazionale (1,1% rispetto all’1,2%). In particolare, il turismo è a pieno titolo tra i settori più rilevanti per il rilancio dei territori. Significativo anche il ruolo dell’export che testimonia la capacità industriale e l’appetibilità del Made in Italy, prodotto nel Mezzogiorno, sui mercati internazionali.

Tasso di imprenditorialità giovanile superiore alla media nazionale

Il report evidenzia anche che, a fine 2022, nel Mezzogiorno si contano 6.115 mila occupati, oltre un quarto dell’Italia, con una crescita in linea col dato nazionale (+2,5%, contro +2,4%). E si rafforza il tessuto imprenditoriale: nonostante un calo generale delle impresecresce il numero delle società di capitali con un +2,9% al I semestre 2023 rispetto al dato 2022 (+2,2% in Italia). Inoltre, sono attive oltre 160 mila imprese giovanili, quasi il 40% del dato nazionale, con un tasso di imprenditorialità giovanile più alto di quello medio nazionale (9,4% contro 8,1%)Cresce anche l’export: al I trim. dell’anno, si registra un +10% (in linea con il dato Italia).

Focus su un efficiente utilizzo delle risorse disponibili

“Anche quest’anno, con il Panorama di mezz’estate, si vuole fare il punto sul quadro socioeconomico del Mezzogiorno partendo dalla convinzione che numerose sono le sue potenzialità e che sia possibile tracciare un percorso di crescita e convergenza che lo allinei stabilmente al resto dell’Italia – afferma Massimo Deandreis, Direttore Generale Srm –. Le stime sul Pil sono positive e bisogna puntare sull’efficiente utilizzo delle risorse disponibili per accrescerle ulteriormente. Pur se con innegabili difficoltà, c’è un Sud che innova, produce e compete con gli altri mercati; bisogna partire da tutto questo per il suo rilancio”.

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