LO STUDIO

Industria 4.0: si apre la partita degli investimenti, in pole l’automotive

Studio Accenture: il 22% delle aziende ha già messo in cantiere risorse ad hoc e oltre l’80% ha in previsione di farlo. Focus sull’integrazione uomo-macchina. Il settore automobilistico investirà in R&S 220 miliardi di euro entro il 2020

Pubblicato il 22 Apr 2016

F.Me

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La manifattura è pronta a vincere la sfida della trasformazione digitale? A rispondere alla domanda ci prova lo studio Accenture “Machine dreams: Making the Most of the Connected Industrial Workforce”, secondo cui l’85% degli intervistati è consapevole che si passerà ad un‘industria basata sull’integrazione uomo-macchina entro il 2020. Ma solo il 22% ha già messo a punto i cambiamenti necessari per sfruttare questa importante trasformazione.

Automotive e Industrial Equipment i settori dove si pensa di investire di più in tecnologie. Accenture stima che si arriverà ad investire in Ricerca & Sviluppo 220 miliardi di euro entro il 2020, con l’obiettivo di arrivare ad un’integrazione tra tecnologia, machine e fattore umano (rispettivamente, sono 181 i miliardi di euro stimati per il settore Automotive e 39 miliardi di euro per le imprese dell’Industrial Equipment).

Le veloci evoluzioni sono frutto dell’integrazione tra machine, intelligenza artificiale e fattore umano all’insegna della cosiddetta “connected industrial workforce” – una forza lavoro connessa che può avvantaggiarsi delle tecnologie digitali per lavorare in maniera più efficiente con le attrezzature industriali – che sarà protagonista del prossimo futuro. La creazione di una “connected industrial workforce”, infatti, è già parte della strategia della maggior parte dei player del mondo Automotive e Industrial Equipment – come dichiarato dal 94% dei rispondenti.

“A livello globale, le imprese manifatturiere leader che investono nelle tecnologie digitali per sfruttare il vantaggio competitivo che ne deriva spendono, per la connected industrial workforce quasi il doppio rispetto alle aziende ritardatarie e continueranno ad alzare il livello nei prossimi cinque anni – spiega Giuseppe La Commare, Managing Director Accenture Industrial and Travel Lead per Italia, Europa Centrale e Grecia – Osserviamo inoltre nei ritardatari una mancanza di fiducia nell’implementazione delle tecnologie che assicurano il successo nella creazione di una forza lavoro industriale connessa e questo può mettere a rischio la loro competitività.”

Moltissime imprese, però, ancora non sono pronte per sfruttare i vantaggi di queste tecnologie digitali, nonostante le intenzioni di effettuare investimenti importanti in automazione e intelligenza artificiale. (Solo il 22% dei rispondenti ha già messo a punto i cambiamenti necessari per sfruttare il cambiamento).

Tra I fattori che frenano l’evoluzione vengono menzionati:

la vulnerabilità dei dati (considerata un rischio medio o alto per il 76%)

– la complessità dei sistemi e la loro conseguente vulnerabilità (considerata un rischio medio o alto per il 72%)

– la mancanza di competenze specializzate da parte dei lavoratori (considerata un rischio medio o alto per il 70%)

La rivoluzione digitale permetterà un netto aumento della produttività grazie alle più avanzate novità tecnologiche: una stima di Accenture, ad esempio, prevede che nel 2020 i vantaggi della ”connected industrial workforce” permetterà ad un’azienda automotive un aumento di produttività pari a 500 milioni, con un ricavo annuale di 500 miliardi di euro.

Ma come possono sfruttare a pieno i vantaggi della connected industrial workforce? Sei le azioni chiave.

  1. Considerare tutti i possibili vantaggi della Connected Industrial Workforce
  1. Definire i vantaggi specifici applicabili alla propria azienda
  1. Identificare e affrontare i fattori che frenano il cambiamento
  1. Decidere di investire e destinare una parte importante dei ricavi alla Ricerca e Svliuppo
  1. Definire il percorso da compiere e il team che lo guiderà
  1. Identificare le nuove professionalità necessarie

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