LA STRATEGIA

Industria 5.0, il governo ha un piano. Urso: “Razionalizzare gli incentivi”

L’annuncio del ministro per le Imprese: “Le aziende devono essere messe in grado di fare programmazione per governare la transizione digitale e abbracciare il nuovo paradigma”

Pubblicato il 03 Mar 2023

Adolfo Urso

Il governo vira su Industria 5.0. La strategia l’ha delineata il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, in occasione del congresso nazionale di Legacoop. “Dobbiamo razionalizzare tutti gli incentivi alle imprese per far in modo che queste possano fare programmazione”, ha sottolineato Urso, secondo cui “il sistema produttivo italiano è in grado di guardare al futuro dove sarà fondamentale la transizione digitale”.

“Sul fronte incentivi ci sarà un piano Impresa 5.0”, ha poi annunciato.

Industria 5.0 e aiuti di Stato

Nelle scorse settimane il ministro aveva evidenziato la necessità di rivedere le norme sugli aiuti di Stato proprio per incentivare Industria 5.0.

Secondo il ministro, alle aziende serve infatti una riforma complessiva delle risorse a cui poter attingere per investire e crescere da un punto di vista innovativo. Bene, dunque, i benfici fiscali e l’indirizzo di questi verso le imprese a maggior impatti tecnologico (chip, aerospazio, alta tecnologia clean tech). Ma accanto a questi strumenti serve anche un Fondo sovrano europeo in grado di accelerare la doppia transizione, verde e digitale, che è la cornice entro la quale si dovrà sviluppare il paradigma Industria 5.0.

Industria 5.0, le mosse della Ue

L’annuncio di Urso arriva a poche settimane dal lancio del progetto europeo Sure5.0, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon Programme Europe.

Sure5.0 (“Supporting the smes SUstainaibility and REsilience transition towards industry 5.0 in the mobility, transport & automotive, aerospace and electronics European Ecosystems” ) mira a sostenere le Pmi europee che lavorano sui suddetti ecosistemi industriali, favorendole nell’avanzamento all’interno del processo di trasformazione digitale e nel diventare contemporaneamente più centrate sull’uomo, sostenibili e resilienti.

Le Pmi potranno beneficiare di rapporti di valutazione 5.0, webinar aperti, roadmap individuali, servizi su misura, eventi di networking e di apprendimento tra pari, supporto finanziario per i loro progetti 5.0.

Il progetto prevede di coinvolgere circa 1.000 Pmi nelle attività del progetto, di cui 700 saranno valutate, 90 riceveranno servizi su misura dai partner e 53 riceveranno sostegno finanziario. Saranno promosse l’adozione e la diffusione di tecnologie avanzate, nonché l’adozione di pratiche di innovazione sociale che faciliteranno la duplice transizione (digitale e verde). Il progetto mobiliterà 2,6 milioni di euro. La durata è di 36 mesi, il costo totale 4.988.125 euro.

Tre ecosistemi industriali strategici

1) Mobilità, Trasporti e Automotive. Questo ecosistema industriale è molto ampio e comprende le seguenti attività: produzione di autoveicoli, ma anche navi e treni; la fabbricazione di accessori; il servizio di riparazione e manutenzione; il trasporto merci e tutti i servizi connessi.

2) Aerospazio e difesa. Questo ecosistema si riferisce principalmente all’industria manifatturiera per l’aeronautica, lo spazio e la difesa, ma comprende anche i suoi clienti (tra cui ad esempio le compagnie aeree oi programmi Ue Galileo e Copernicus). Può quindi essere visto come una rete di collegamenti, sovrapponendosi ad altri ecosistemi come la mobilità e l’elettronica, ma anche il turismo, il digitale, l’agroalimentare, l’energia e l’economia sociale, soprattutto sotto forma di servizi o applicazioni.

3) Elettronica. La catena del valore dell’ecosistema dell’elettronica industriale è piuttosto complessa, comprese attività come la progettazione dei chip; la fabbricazione di semiconduttori; l’assemblaggio, il collaudo e l’imballo; e la sua distribuzione finale. Ma riguarda anche gli input richiesti per questo processo, come gli strumenti Cad (software); materie prime (wafer di silicio) e attrezzature di produzione molto sofisticate. Tutto questo è completato da un grande sforzo di R&S.

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Industria 5.0 nuovo paradigma per la ricerca e l’innovazione

Dal documento recentemente pubblicato dalla Commissione europea si evidenzia come l’Industria 5.0 completa il paradigma dell’Industria 4.0 esistente evidenziando la ricerca e l’innovazione come fattori abilitanti per la transizione verso un’industria europea sostenibile, incentrata sull’uomo e resiliente.

L’industria 5.0 sposta l’attenzione dal valore per gli azionisti a quello per gli stakeholder, con vantaggi per tutti gli interessati.

L’industria 5.0 cerca infine di catturare il valore delle nuove tecnologie, fornendo prosperità al di là dell’occupazione e della crescita, rispettando i confini planetari e ponendo il benessere dei lavoratori dell’industria al centro del processo produttivo.

Italia-Francia: prima riunione del Forum di Consultazione ministeriale

Intanto oggi presso la sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la prima riunione del Forum di Consultazione ministeriale tra Italia e Francia previsto dal Trattato del Quirinale, co-presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dal ministro dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità industriale e digitale della Francia, Bruno Le Maire.

Al termine della riunione è stata adottata la dichiarazione congiunta dei ministri “Una visione condivisa per una strategia industriale dell’Ueverso la transizione verde e digitale” che, sulla base dello stesso Trattato, e consolidandone le ambizioni, riafferma la volontà di approfondire la cooperazione bilaterale dei due Paesi a favore di una visione strategica industriale aggiornata dell’Unione, che contemperi le sfide di breve e medio periodo e le aspettative di lungo termine. La dichiarazione, strutturata in 16 punti, rappresenta la comune visione di Italia e Francia per un’Europa sempre più competitiva e attrattiva per gli investitori, a fronte del potenziale della transizione green e digitale.

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La dichiarazione

I due Paesi dichiarano di accogliere con favore le conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 9-10 febbraio scorso, sulla maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi europei e nella prospettiva che venga istituito un fondo sovrano a sostegno della capacità produttiva nei settori strategici. A questo scopo, Italia e Francia hanno sottolineato la loro determinazione nel voler contribuire ai lavori dell’Unione con una proposta congiunta da presentare alla Commissione, al fine di delineare un’agenda ambiziosa.

Il documento si basa sulle conclusioni dei gruppi di lavoro tra le due amministrazioni, istituiti ai sensi del Trattato del Quirinale dopo il precedente incontro a Parigi fra Urso e Le Maire, con l’obiettivo di identificare soluzioni da proporre a livello europeo in ambiti di comune interesse, mediante un dialogo produttivo e inclusivo, aperto agli stakeholder dei due Paesi.

“La prima riunione del Forum di Consultazione ministeriale tra Italia e Francia rappresenta un momento decisivo nell’elaborazione di una rinnovata politica industriale europea, pragmatica e non ideologica. La dichiarazione approvata oggi ne è la dimostrazione, affermando chiaramente che i due Paesi condividono l’ambizione di consolidare, a livello comunitario, un’autonomia strategica sulle transizioni green e digitale – ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nel corso del suo intervento – Tale percorso potrà realizzarsi con una maggiore flessibilità nell’utilizzo di fondi europei e con l’adeguamento delle norme sugli aiuti di Stato fondato sul principio di solidarietà, per garantire un equo sostegno ai settori strategici attraverso un’effettiva ed efficace semplificazione e velocizzazione delle procedure. Questa la strada per fornire una risposta concreta da parte dell’Unione Europea alle sfide di natura globale per il nostro comparto industriale”.

‘’Ringrazio Adolfo Urso e i suoi collaboratori per il loro caloroso benvenuto a Roma. Quella di oggi è la prima riunione ufficiale del Forum di Consultazione al nostro livello dall’entrata in vigore del Trattato del Quirinale nel febbraio 2023 – ha sottolineato Bruno Le Maire – Questa riunione è tanto più necessaria in quanto si svolge in un contesto globale radicalmente nuovo in cui dobbiamo proiettarci insieme. Per affrontare queste nuove sfide, Francia e Italia devono rafforzare la loro cooperazione, in particolare nei settori industriali, definendo una chiara tabella di marcia. È su questo che abbiamo potuto lavorare oggi e la dichiarazione che firmiamo rappresenta una nuova tappa decisiva nelle relazioni franco-italiane. Condividiamo le stesse ambizioni: definire una nuova politica industriale europea, più verde, e più competitiva e indipendente”.

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