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Lavoro, Bentivogli: “Troppo alto il divario competenze-innovazione”

Il segretario generale della Fim-Cisl: “Formazione e accesso ai dati sono elementi strategici. Per troppo tempo si è pensato più ai business per gli enti di formazione che alla crescita dei lavoratori”

Pubblicato il 27 Set 2016

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In Italia nel lavoro è ancora troppo alto il gap tra tecnologie e competenze. Oggi dopo la salute e sicurezza il diritto più importante per i lavoratori è la formazione. Per troppo tempo la formazione professionale è stato un business appannaggio degli enti di formazione più che pensato per la crescita delle competenze dei lavoratori. Per questo sul nuovo contratto dei metalmeccanici abbiamo chiesto il diritto soggettivo alla formazione. E’ un passo avanti gigantesco, su cui la Fim da anni si batteva”. Lo ha detto Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl, presentando a Monfalcone il suo libro “Abbiamo rovinato l’Italia? Perché non si può fare a meno del sindacato”, edito da Castelvecchi.

Nello scenario che si va delineando con Industry 4.0 un grande problema riguarda l’accesso alle informazioni e ai dati – ha roseguito Bentivogli – In questo senso anche le rivendicazioni sindacali vanno cambiate. La sfida è il decentramento contrattuale sia aziendale che territoriale è decisivo, non solo per il lavoro. La contrattazione aziendale e territoriale rappresenta una palestra di democrazia contro le semplificazioni e il populismo dilagante”.

Oggi le disuguaglianze non vanno lette solo in termini di salario. Ci sono altre variabili, formazione e servizi di welfare. Bisogna capire il cambiamento – dice riferendosi alle sfide che la globalizzazione al sistema industriale e al Paese – Questo è un momento difficile ma anche pieno di di opportunità. E’ il momento di lanciare poche sfide, ma tutti insieme”.

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