STRATEGIE

Orlando: “Industria 4.0 non basta, al Paese serve una PA 4.0”

Il ministro della Giustizia: “Amministrazione digitale fattore abilitante per la crescita economica”

Pubblicato il 16 Giu 2017

F.Me

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Nel rapporto tra economia e giustizia “abbiamo l’esigenza di mostrare che un’Industria 4.0 non può bastare, se ad essa non di accompagna una Pubblica Amministrazione 4.0, che costituisce un essenziale fattore abilitante dei processi economici”. Lo afferma il ministro della Giustizia Andrea Orlando in un messaggio di saluti al convegno “Economia e giustizia: alla ricerca dell’equilibrio possibile”, organizzato dall’Unione nazionale delle camere civili. “Un’economia sempre più digitale – segnala Orlando – deve convivere con una giustizia in grado di dare una forte reale accelerazione digitale. Questo è stato il nostro obiettivo nel grande investimento sul processo civile telematico, che ha già portato importanti risultati e, più in generale, su tutti gli aspetti che riguardano lo sviluppo dei sistemi informatici”.

Della necessità di virare verso una PA 4.0 come leva del rilancio del Paese ha parlato anche Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale a Telco per l’Italia, evento CorCom dedicato al mondo delle telecomunicazioni.

“Le PA hanno bisogno della presenza dei digital innovation officer, una figura che è stata prevista ma di cui non c’è traccia nelle amministrazioni – ha spiegato Catania – L’auspicio che il governo se ne occupi quanto prima perché abbiamo bisogno di una PA 4.0. Le aziende sono in fermento e ne servirebbe altrettanto da parte del settore pubblico”.

“Diego Piacentini ha fissato un impianto strategico innovativo che divide le responsabilità fra il centro e i singoli ministeri, affinché ci sia organicità fra i vari progetti dal fascicolo sanitario elettronico al processo telematico – ha detto – È stata prevista la nascita di figure dei digital innovation officer, cioè di figure vertice che si interfacciano direttamente con il ministro, che si articolano all’interno delle singole strutture lo sviluppo dei servizi digitali e che rivedono i processi di funzionamento, anche in un’ottica di risparmio”. Si tratta, sottolinea Catania, di “responsabilità cruciali per centrare gli obiettivi del Piano digitale che devono essere operative quanto prima, perché servono chiare responsabilità attuative”.

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