STRATEGIE

Rossi (Confindustria): “Patto old-new economy”

Il presidente dei giovani imprenditori al convegno di Rapallo: “Apple, Microsoft, Facebook, Alphabet e Amazon capitalizzano insieme in Borsa 3mila miliardi di dollari: serve un’alleanza per la crescita e lo sviluppo”. Nuove regole per la web tax: “Quella approvata è solo una procedura amministrativa: puntare a una sola base imponibile in tutta Europa”

Pubblicato il 09 Giu 2017

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Apple, Microsoft, Facebook, Alphabet e Amazon capitalizzano insieme in Borsa oltre 3mila miliardi di dollari. Se fossero una nazione sarebbero la quinta più ricca al mondo, una cifra che in valore assoluto corrisponde al 50% in più del Pil dell’Africa. E’ la new economy, bellezza!”. Per questo serve un patto fra old e new economy. E’ quanto dice il presidente dei giovani di Confindustria, Alessio Rossi, aprendo il 47esimo convegno annuale dei giovani imprenditori di Confindustria. “E’ a questa nuova economia – dice – che chiediamo di stringere con noi imprenditori un’alleanza per la crescita e per lo sviluppo. Un’alleanza che sia al tempo stesso anche un’assunzione condivisa di responsabilità: nei confronti dei territori dove operiamo, delle comunità di persone con cui collaboriamo e della redistribuzione della ricchezza che generiamo”.

Ma la new economy ha bisogno di nuove regole. Per questo anche sul fronte della web tax serve “un radicale ripensamento dei modelli di tassazione” dice Rossi. “Quella approvata nella manovrina, che passa sotto il nome di webtax, non è in realtà una tassa ma soltanto una procedura amministrative come tale la giudichiamo”. I nuovi assetti economici mondiali fanno sì che “sempre più spesso non si sa dove i redditi siano prodotti e in che misura siano prodotti. L’unica cosa certa è il consumo finale. Quel che serve, allora, è una sola base imponibile, almeno in tutta Europa“.

Certo la strada è lunga “non tanto per le resistenze delle imprese interessate, ma per quelle degli Stati che perderebbero autonomia fiscale e un’attrattività artificiosa. Ma non vi è altra strada, e se alla fine del cammino c’è l’istituzione di un Ministro europeo delle finanze e se alla fine possiamo puntare alla creazione di un bilancio davvero unico, vale la pena provarci con ogni sforzo”.

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