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Fondo nuove competenze da 1 miliardo, manca ancora il decreto

Rossella Accoto, senatrice del Movimento 5 Stelle e sottosegretaria al Lavoro e alle Politiche sociali: “Nonostante la campagna elettorale e le elezioni politiche alle porte non dobbiamo dimenticare che gli impegni contingenti vanno portati a termine con la massima celerità”

Pubblicato il 17 Ago 2022

A. S.

skills competenze

Accelerare le procedure per l’approvazione del decreto sul fondo nuove competenze, che mette a disposizione un miliardo di euro per l’up-skilling e il re-skilling delle risorse umane aziendali. A lanciare l’appello al Ministero dell’Economia e delle Finanze è Rossella Accoto, senatrice del movimento 5 Stelle e sottosegretaria al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. “‘Nonostante la campagna elettorale e le elezioni politiche ormai alle porte – sottolinea – non dobbiamo dimenticare che gli impegni contingenti vanno portati a termine con la massima celerità. Tra i Decreti interministeriali da chiudere è di grande importanza quello che va a rifinanziare il Fondo Nuove Competenze con 1 miliardo di euro, atteso ormai da troppo tempo“.

“Il Fondo è stato un grande successo del Movimento 5 Stelle che da sempre crede nel valore della formazione  – continua – Grazie a questo strumento oltre 700.000 lavoratori sono stati coinvolti in percorsi formativi da parte di 14.500 imprese. Numeri enormi e migliaia di altre richieste rimaste bloccate a causa dell’esaurimento del primo finanziamento per 730 milioni. Lo scorso anno, visto il successo dell’iniziativa, siamo riusciti a far destinare ulteriori 1,6 miliardi al Fondo nuovo competenze, risorse che ora attendono un decreto attuativo che, tra l’altro dedicherà particolare attenzione a chi vorrà aumentare le competenze digitali e sui temi della transizione ecologica. Non saranno fondi dati a pioggia a chiunque li chieda: più rigorosi saranno i controlli sui programmi formativi avviati“.

“Ho toccato con mano – aggiunge Accoto – quanto sia importante questa norma anche nelle delicate fasi dei tavoli di crisi: i percorsi formativi possono essere una leva essenziale per tutte le realtà che intendono salvaguardare il proprio capitale umano e avviare percorsi di riconversione produttiva. Credo che, soprattutto in questa fase di transizione politica, sia necessario che il Ministero dell’Economia e delle Finanze dia certezza al Paese, chiudendo al più presto le incombenze aperte come questo Decreto chiesto a gran voce da lavoratori, imprese e sindacati, e che tra l’altro influisce in maniera indiretta nel raggiungimento degli obiettivi del Pnrr e del Piano Gol”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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