I DUE NUOVI BANDI

Repubblica digitale, 30 milioni contro lo skill mismatch

“In progresso” e “Prospettive” sono dedicati rispettivamente ai lavoratori a rischio sostituibilità a causa dell’automazione e alle persone disoccupate o inattive. Il sottosegretario Alessio Butti: “Non c’è transizione digitale senza coinvolgimento e valorizzazione del capitale umano”

Pubblicato il 15 Mag 2023

skill-competenze

Accrescere le competenze digitali dei lavoratori con mansioni a forte rischio sostituibilità a causa dell’automazione e dell’innovazione tecnologica e delle persone disoccupate e inattive. Sono gli obiettivi di “In Progresso” e “Prospettive”, i due bandi pubblicati dal Fondo per la Repubblica Digitale per una dotazione complessiva di 30 milioni di euro. I bandi intervengono per contribuire a dare una risposta al fatto che l’Italia sia tra i Paesi con il più alto tasso di skill mismatch in Europa, con l’incapacità per una fetta di lavoratori di acquisire, entro i tempi della transizione tecnologica, le stesse abilità complesse che svolgerebbe un robot.

Transizione digitale e capitale umano

“Non riusciremo a realizzare nessuna transizione digitale se non saremo capaci di coinvolgere e valorizzare tutto il capitale umano – afferma Alessio Butti, sottosegretario con delega all’innovazione tecnologica – Non esiste rivoluzione digitale senza le persone. I dati dell’indice Desi ci raccontano un Paese che sul fronte delle competenze deve continuare a crescere. Per questo il Dipartimento per la trasformazione digitale sostiene questa importante iniziativa che mira proprio ad accrescere inclusione e formazione delle categorie più fragili. Grazie ai due nuovi bandi, per un totale di 30 milioni di euro, investiamo sul futuro del lavoro e delle persone, favorendo lo sviluppo di competenze fondamentali per accelerare la crescita economica del Paese e permettere a tutti di esercitare una piena cittadinanza digitale”.

Competenze digitali al centro

 “Accrescere e aggiornare le competenze digitali rappresenta sia l’occasione per consentire nuovi ingressi nel mondo del lavoro, sia per sostenere i lavoratori dei settori più interessati dalle trasformazioni digitali”; afferma Daria Perrotta, presidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale.

“Investire sul capitale umano per sperimentare, in maniera innovativa rispetto al passato, policy di intervento in favore delle fasce più fragili, significa impegnarsi per il futuro di tutta la società italiana – aggiunge Giovanni Fosti, presidente del Fondo Repubblica Digitale – Crediamo sia importante sostenere il miglior accesso possibile al lavoro per tutti: giovani, donne, lavoratori a rischio. Ringrazio le Fondazioni di origine bancaria che sostengono questo importante progetto nazionale: essere uniti in questo obiettivo significa lavorare affinché la transizione digitale non diventi un’ulteriore forma di esclusione per il futuro del nostro Paese”.

Il bando “In progresso”

Secondo l’Università di Trento nei prossimi 15 anni la quota di lavoratori e lavoratrici ad alto rischio di rimpiazzo  tecnologico sarà del 33% per le professioni automatizzabili e il 18% per le singole mansioni, pari rispettivamente si attesterà tra il 33% (7,12 milioni di persone) e il 18% (3,87 milioni), se si considerano rispettivamente le professioni automatizzabili o le singole mansioni. Tra le professioni a più alto rischio di automazione ci sono quelle di trasporti e logistica, del supporto d’ufficio e amministrativo, della produzione, dei servizi e delle vendite.

Di fronte a questo scenario il bando “In progresso”, che stanzia 10 milioni di euro, promuove lo sviluppo delle competenze digitali proprio per queste categorie a rischio, per garantire le condizioni di permanenza nel mondo del lavoro e migliori opportunità professionali. Per partecipare al bando – aperto a soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro, ci sarà tempo fino al 4 agosto. Le candidature saranno raccolte attraverso il portale Re@dy (www.portaleready.it).

Il bando “Prospettive”

Questo secondo bando nasce per fornire una risposta al fatto che l’Italia sia il Paese dell’area Ue che riporta il più alto tasso di inattività, con una percentuale del 34,6%. Una cirscostanza che si traduce nel fatto che nel terzo trimestre 2022 più di un terzo della popolazione italiana di età compresa tra i 15 e i 64 anni risultava non occupata o in cerca di occupazione, contro il valore medio Ue pari al 23,6%. Quanto al tasso di disoccupazione, quello italiano è del 7,9%, contro il 6,1% della media Ue.

Il bando “Prospettive”, si propone così di accompagnare lo sviluppo delle competenze digitali di donne e uomini ai margini del mercato del lavoro, quindi disoccupati e inattivi tra i 34 e i 50 anni, mettendo sul piatto 20 milioni di euro. Per partecipare al bando, sempre attraverso la piattaforma Re@dy, soggetti pubblici, privati senza  scopo di lucro ed enti del terzo settore avranno tempo fino al 14 luglio.

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