LA CLASSIFICA

Lavoro hi-tech, in Italia la più alta percentuale di ricerche

Stando ai dati di un report Indeed, che ha preso in esame 12 Paesi, nel biennio 2017-2019 la crescita è stata del 24%. In totale 7.340 su un milione

Pubblicato il 09 Dic 2019

M. F.

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L’Italia è il Paese che ha registrato la più alta percentuale di ricerche di lavoro in ambito tech. E l’incremento nel biennio 2017-2019 è stato del 24%. È quanto emerge da uno studio realizzato dalla piattaforma di ricerca/offerta lavoro Indeed nell’ambito dello State of European Tech Report 2019 di Atomico.

Dodici in totale i Paesi presi in esame: Spagna, Belgio, Francia, Italia, Paesi Bassi, Danimarca, Portogallo, Germania, Irlanda, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti. In dettaglio, in Italia le ricerche di lavoro per ruoli tech ammontano a 7.340 per milione, con un incremento del 24% negli ultimi due anni. Il Belgio si piazza invece all’ultimo posto in classifica con la percentuale più bassa di ricerche di lavori tech, pari a 3.038 per milione, ma mostra segnali di rapida crescita – evidenzia l’indagine Indeed – con le ricerche quasi raddoppiate negli ultimi due anni.

Dall’analisi delle risposte emerge che la maggioranza dei lavoratori in ambito tech residenti in Italia intende restare nel Belpaese: le ricerche locali risultano essere, infatti, pari all’89%. In Europa, le ricerche italiane di posti di lavoro tech ammontano al 6% delle ricerche complessive – sempre riferite al tech; negli Usa al 5%, mentre le ricerche per il resto del mondo sono inferiori all’1%. Tra i paesi presi in esame, l’Italia figura al quarto posto per le ricerche locali, dopo Usa, Regno Unito e Paesi Bassi.

Le ricerche di lavori tech italiani dall’estero ammontano al 5% delle ricerche complessive. La Danimarca vanta l’interesse massimo da parte degli stranieri, con ricerche dall’estero pari al 38% delle ricerche di lavori tech totali in quel paese. Seguono a ruota Irlanda (22%), Spagna (20%) e Portogallo (18%).

Programmatori software e web developer fra i profili i più ricercati. “Questi dati ci insegnano molto – commenta Dario D’Odorico, Senior Director di Indeed -.Soddisfare il 38% delle posizioni di software engineer pubblicate è una sfida, inoltre si tratta di posizioni che rimangono aperte per oltre sessanta giorni – cosiddette “hard to fill”. Le persone con queste competenze che sono alla ricerca di lavoro sono in una condizione favorevole, hanno più probabilità che le posizioni più difficili da coprire abbiano stipendi più alti; i datori di lavoro faranno a gara per attirare talenti”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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