INNOVAZIONE

Smart working, “rivoluzione in corso”: tecnologia e cultura accoppiata vincente

L’accelerazione al ricorso al lavoro agile ha messo le aziende di fronte alla duplice sfida: cercare piattaforme in grado di gestire l’operatività “da remoto” e innovare la leadership. Ecco la vision di Facebook

Pubblicato il 29 Ott 2020

facebook

Le tecnologie, lungo l’arco dei secoli, hanno modificato progressivamente il nostro modo di lavorare, ridefinendo mansioni e organizzazione delle attività. Ma nel 2020 questa evoluzione ha subito un inaspettato colpo di acceleratore a causa dell’esplosione della pandemia da Covid-19 che ha stravolto, da un giorno all’altro, la modalità di esecuzione del lavoro. Per garantire la continuità operativa, le aziende hanno dovuto destrutturare tutto un sistema di regole consolidate facendo massiccio ricorso allo smart working e al telelavoro.

Abbiamo capito che il lavoro a distanza funziona e che ha avuto effetti positivi anche sulla cultura aziendale. Ora la sfida è mettere a valore la lezione imparata dall’emergenza in attesa di tornare a una nuova normalità, tenendo conto – lo dice un un report Gartner – che anche nel post-Covid quasi metà dei dipendenti a livello globale lavorerà a distanza.

Il ruolo delle piattaforme tecnologiche per vincere la sfida del lavoro del futuro

In questo contesto un ruolo cruciale lo giocano le piattaforme tecnologiche. Comunicare in modo chiaro con i propri dipendenti e renderli partecipi delle decisioni, soprattutto quando operano a distanza, è prioritario: le funzionalità di Facebook Workplace – tra cui la Workplace Chat, la trasmissione video in diretta, i gruppi, e la sezione notizie – sono in grado di rispondere efficacemente a questa esigenza. Così come sono in grado di “accorciare le distanze” tra colleghi, quando il luogo di lavoro è distribuito e non più concentrato nella sede aziendale.

Oltre che la risposta ad esigenze organizzative e di business, Facebook Workplace costruisce uno spazio di lavoro virtuale che garantisce la flessibilità necessaria a trovare un equilibrio tra i tempi di vita e quelli di lavoro.  Oggi Workplace ha più di 5 milioni di utenti e Facebook sta lavorando per renderlo ancora più efficiente. In cantiere una serie di funzionalità per migliorare l’offerta video in Workplace e Portal; Rooms per Workplace, Workplace per Portal TV. Infine, con l’obiettivo di accelerare la domanda di collaborazione basata su VR, Facebook sta per mettere Oculus for Business a disposizione di tutti.

Oltre la tecnologia, il valore dell’Employee Experience

La grande trasformazione del lavoro in atto, abbiamo detto, è in primis una sfida culturale: in gioco c’è la ridefinizione non solo il modo in cui le persone lavorano, ma anche come si sentono sul posto di lavoro. Man mano che lo smart working si sta trasformando in “new normal”, è prioritario investire nell’Employee Experience (EX). Si tratta di una nuova tendenza nel settore delle risorse umane emersa in maniera decisa con il Covid-19 e che sta facendo transitare le aziende da un vecchio modello organizzativo, in cui i valori erano indicati e condivisi dal datore di lavoro, a un nuovo sistema in cui l’esperienza di lavoro è incentrata sulle persone e viene supportata attraverso gli strumenti digitali.

Nella pratica cosa dovrebbero fare le aziende? Innovare la leadership, collocando l’EX al centro della relazione con i dipendenti e facendone uno dei valori fondanti dell’impresa. I ceo, insomma, devono diventare “Chief Empathy Officers” e mettere i dipendenti al primo posto perché investire nel proprio personale paga sempre. Ma leader devono anche “influenzare”: il modo in cui ci si presenta e ci si confronta ha un impatto enorme sul successo o il fallimento di queste iniziative. Se lo si fa nel modo giusto, si ha l’opportunità di fornire un valore reale, fino a 2 volte la soddisfazione del cliente e il 25% in più di redditività (fonte Mit).

Smart working come opportunità economica e ambientale

Il lavoro da remoto su larga scala può contribuire ad aumentare le opportunità economiche e ad alleviare le pressioni sui grandi centri urbani, che finora sono stati fulcro delle attività con le conseguenze ambientali – più traffico, più inquinamento – che ben conosciamo. I dipendenti di Facebook, ad esempio, impegnano quasi 350.000 ore nel pendolarismo ogni settimana. L’adozione a regime dello smart working potrebbe ridurre le emissioni di gas serra dei dipendenti di Facebook che fanno pendolarismo di quasi un milione di tonnellate di CO2 nei prossimi dieci anni, il che equivale a togliere 200.000 auto dalla strada per un anno.

Con il miglioramento della tecnologia e con l’aumento del numero di aziende in grado di seguire questo approccio, si aprirebbero anche nuovi mercati: basti pensare a quello legati all’adozione di tecnologie sostenibili, in linea con l’Agenda Onu 2030.

Facebook si trova in una posizione particolarmente favorevole per passare al lavoro da remoto: i dipendenti hanno sfruttato, in anticipo sui tempi, le potenzialità di Workplace per dialogare e dare feedback, Portal per le riunioni o Messenger Rooms per rimanere in contatto con i team. In prospettiva, dato che il lavoro agile è un cambiamento “epocale”, Facebook sta cercando di elaborare insieme ai dipendenti strategie adeguate per governare la transizione.

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