Advertising online, crescita ridotta nei mercati maturi

Lo studio annuale evidenzia una crescita ridotta che si attesta al 20%. Mentre avanzano di più i mercati più piccoli

Pubblicato il 19 Giu 2009

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Cresce l’advertising online nel 2008 nonostante sia stato uno dei
anni peggiori per quello tradizionale. Il mercato europeo, infatti,
ha fatto registrare un valore di 12.9 miliardi di euro e una
crescita del 20% rispetto al 2007. Negli Stati Uniti,
l’advertising online è cresciuta del 10.6% nel 2008 per un
valore di 16.6 miliardi di euro, pari a 23.4 miliardi di
dollari.

Il settore online comunque non è stato immune alla crisi e ha
registrato un anno difficile, particolarmente nei dieci mercati
più maturi, ma ha continuato a crescere, seppur con un tasso più
basso. Questo il quadro emerso dalla ricerca annuale sugli
investimenti in advertising online relativi all’anno passato,
realizzata da Iab Europe, Interactive Advertising Bureau Europe e
PricewaterhouseCoopers, PwC – punto di riferimento per definire
grandezza e valore del mercato in Europa – che include i dati
degli investimenti nella pubblicità via Web in 19 Paesi.

A crescere meno del 20% sono stati sei dei principali mercati
europei. I 10 principali mercati in Europa rappresentano il 93% del
valore totale della industry. Molti di questi paesi hanno visto
tassi di crescita anno su anno inferiori al 20%. I Paesi Bassi, tra
i primi ad entrare nell’advertising online, sono cresciti solo
del 9% nel 2008, altri mercati maturi hanno registrato trend
simili, con una crescita in rallentamento in Francia al 18.5%; UK,
Germania e Svezia al 19% e Italia al 20%. Oltre la soglia del 20%,
troviamo invece il Belgio, al 21%, la Danimarca e la Norvegia, al
22%. La Spagna ha fatto registrare una crescita relativamente più
alta, pari al 26%.

Mezzo più diffuso resta il search, con un tasso di crescita più
alto, pari al 26%. Rappresenta il 43% degli investimenti online per
un valore di 5.6 miliardi di euro nei 19 paesi analizzati. Segue il
classified, con tassi di crescita del 17.4%, pari al 26% del
mercato con un valore di 3.8 milioni di euro. «Nel 2008, search e
classified hanno fatto registrare la crescita più significativa
dei 4 mezzi che abbiamo considerato nella nostra analisi. Ciò si
spiega se consideriamo i parametri di misurazione e performance
basata sulle necessità di marketing. In tempi di recessione
economica, infatti, gli investitori sono maggiormente focalizzati
sulla misurabilità del ritorno sull’investimento di ogni euro
speso e questi due formati sono i più misurabili
nell’advertising online» ha spiegato Alain Heureux, Presidente e
Ceo di IAB Europe.

A sorpresa crescono di più i mercati più piccoli – non inclusi
nella lista dei top – che fanno registrare la crescita più
significativa. Polonia in testa con un aumento del 60% e un valore
di 253 milioni di euro, seguita dalla Slovenia che segna un aumento
del 77%, per un valore di 19.6 milioni di euro. In questa edizione
infatti, Iab Europe ha incluso per la prima volta tre mercati
chiave dell’Est Europa, quali Croazia, Ungheria e Romania, per
offrire un quadro più completo di questa regione. “Nonostante il
mercato in Europa sia in crescita, è indubbio che il 2008 è stato
un anno difficile per l’advertising online – ha detto Heureux
– che ha anche aggiunto però che crede “fermamente che
l’industria continuerà a crescere grazie alla capacità di
innovazione, alla creatività e agli investimenti dei suoi player.
Per facilitare questa crescita, la nostra divisione di Public
Affairs lavora a stretto contatto con la Commissione Europea per
assicurare che gli interessi dei nostri soci e dell’industria
tutta siano rappresentanti efficacemente nei confronti del
legislatore”.

Secondo Eva Berg-Winters, Senior Manager di PwC, specialista dei
new media, “il 2009 sarà un anno difficile per l’advertising
online, come per altri mercati maturi, dove, i tassi di crescita
saranno minori che nel passato. In ogni caso, l’online continua
ad avere performance migliori rispetto agli altri media e ad
aumentare il suo market share. Dopo questo periodo difficile
dovremmo assistere a una nuova crescita dell’online”.

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