Beauty contest, i partiti si appellano a Monti: “Si faccia marcia indietro”

Pd, Idv e Fli chiedono al governo di bloccare l’operazione di assegnazione delle frequenze Tv. Ma la commissione che si occupa del procedimento annuncia: “Stiamo andando avanti. Lo spettro potrebbe essere assegnato già la prossima settimana”

Pubblicato il 07 Dic 2011

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Dopo il varo della manovra Monti montano le proteste contro il
beaty conest che dovrebbe assegnare a titolo gratuito le frequenze
Tv e che – se messe a gara – potrebbero portare in cassa diversi
miliardi di euro. Dal Pd all’Idv, passando per Sel e Fli fino
alla Fnsi si chiede al nuovo governo di accantonare quanto deciso
dal Garante per le Comunicazioni nel 2009 che aveva ritenuto
legittimo che lo spettro venisse regalato agli editori – nuovi o
vecchi, come Rai e Mediaset – che avessero alcuni requisiti.

Chiede di bloccare le frequenze tv gratis a "beneficio
dell'indicizzazione delle pensioni che deve essere ripristinata
anche a beneficio delle pensioni medio-basse e piccole
abitazioni" Carmelo Briguglio, vicecapogruppo di Fli a
Montecitorio: "Il governo Monti intervenga a bloccare questa
operazione e predisponga un'asta regolare. La previsione
dell'entrata vada a beneficio dell'indicizzazione delle
pensioni che deve essere ripristinata anche a beneficio delle
pensioni medio-basse e piccole abitazioni".

Dello stesso avviso è il deputato e capogruppo del Pd in
commissione Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera, Michele
Meta: "Alla luce dei salti mortali che si chiedono agli
italiani con la Manovra appena varata dal Governo non sussistono
più le ragioni, discutibili già allora, del precedente Governo
che ha scelto di assegnare 25 nuovi canali televisivi digitali,
senza asta pubblica, ai principali soggetti imprenditoriali del
Paese". E che la questione debba essere affrontata in modo
serio è convinto il ministro dell'Istruzione, Università e
ricerca, Francesco Profumo: "Credo che su questo tema sia
necessario sedersi. Il Paese ha bisogno di riprogettarsi. Questo è
un tema complicato, bisogna farlo partire da dati oggettivi e credo
che sui dati oggettivi si possa ragionare".

Antonio Di Pietro minaccia di non votare la manovra “se non sarà
possibile introdurre nel provvedimento la vendita all'asta
delle frequenze tv del digitale oltre a tagli consistenti alle
spese militari, riducendo così la portata dell'intervento
sulle pensioni".
Ma finora, come ha ammesso il ministro allo Sviluppo economico
Corrado Passera “il governo non ha ancora esaminato la
possibilità di rivedere la gara sull'assegnazione delle
frequenze televisive secondo lo schema del beauty contest”.

Intanto il beauty contest prosegue, come rivela uno dei componenti
della commissione voluto dall’ex ministro Paolo Romani. Il
giurista Vincenzo Franceschelli, che con il dirigente del ministero
dello sviluppo Francesco Troisi e all'avvocato dello Stato in
pensione Giorgio D'Amato dovrà assegnare i punteggi ai
broadcaster, dice al Fatto Quotidiano che Passera non li ha
contattati e che già lunedì prossimo la commissione potrebbe
assegnare le frequenze senza chiedere il permesso a nessuno.
"Nessuno mi ha informato del contrario – puntualizza
Franceschelli – Ho un decreto di nomina e non mi è arrivata
nessuna notizia di revoca. Non credo che il presidente D'Amato
abbia avuto contatti con il ministro. Dopo la nomina di una
commissione nessuno può influire sui suoi lavori". Per
Passera è rimasto poco tempo. "Nel bando non c'è un
termine per chiudere i lavori", spiega Franceschelli, "ma
penso che prima di Natale chiuderemo".

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