REGOLE

Calcio, i diritti della Serie A a Mediapro. Ma solo come mediatore

Partite del triennio 2018-2021, via libera dell’Antitrust alla società sino-spagnola che potrà rivenderli: ai broadcaster così come agli Over the Top

Pubblicato il 15 Mar 2018

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Calcio in Tv, svolta Serie A: i diritti per il triennio 2018-2021 vanno alla società sino-spagnola Mediapro, ma solo in quanto mediatore: non dovranno infatti generarsi “rapporti di concorrenza con gli operatori della comunicazione”. La società potrà dunque rivendere i diritti a broadcaster (da Sky a Mediaset) così come agli Over the top (da Google a Facebook). Esclusa la creazione di un apposito canale tematico della Lega. Lo ha deciso l’Antitrust.

In una nota l’autorità sottolinea anche “l’esigenza di evitare che l’intermediario indipendente svolga attività che determinino l’insorgere di rapporti di concorrenza con gli operatori della comunicazione. Pertanto, non dovranno essere intraprese iniziative che comportino l’assunzione di una responsabilità editoriale, che caratterizza invece l’attività dell’operatore della comunicazione, soggetto fornitore di contenuti multimediali”.

L’Antitrust, spiega la nota, “in merito all’assegnazione dei diritti Tv relativi al campionato di Serie A per il triennio 2018/2021 a favore dell’intermediario Mediapro, come già comunicato il 7 febbraio scorso dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A, ha deliberato la conformità dei risultati e dei criteri adottati nella procedura competitiva alle disposizioni del Decreto Melandri, svolgendo alcune osservazioni sulle caratteristiche soggettive dell’intermediario indipendente e sui principi che dovranno contraddistinguerne l’operato”.

MediaPro è tenuto a svolgere un’attività di intermediazione di diritti audiovisivi, “rivendendo i diritti ad altri soggetti con modalità eque, trasparenti e non discriminatorie”. L’Autorità ha sottolineato l’esigenza di evitare che l’intermediario indipendente svolga attività che determinino l’insorgere di rapporti di concorrenza con gli operatori della comunicazione. “Pertanto, non dovranno essere intraprese iniziative che comportino l’assunzione di una responsabilità editoriale, che caratterizza invece l’attività dell’operatore della comunicazione, soggetto fornitore di contenuti multimediali”. Al contempo l’Autorità ritiene necessario che sia garantita ai sub-licenziatari la piu’ ampia iniziativa imprenditoriale ed editoriale nel confezionamento dei singoli prodotti audiovisivi. “L’Autorità ha rammentato che, laddove in sede di concreto svolgimento dell’attività di intermediario indipendente e di assegnazione delle sub-licenze agli operatori della comunicazione, la Lega Calcio e l’intermediario non si attengano alle indicazioni prescritte, essa potrà intervenire, valutando tali condotte ai sensi della normativa antitrust”.

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