Digitale terrestre? Solo un ponte per l’Iptv

Via all’offerta integrata di canali Dtt, Sky e Mediaset Premium in bundle con telefonia e connessioni Web. Così lo switch off farà da trampolino di lancio alla diffusione della Tv via Adsl. Parola di Telco

Pubblicato il 08 Giu 2009

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Prima ancora di arrivare nelle case di tutti gli italiani la Tv
digitale terrestre è entrata a far parte delle offerte degli
operatori di telecomunicazioni. Telecom Italia, Fastweb e Wind
hanno già in catalogo i canali in chiaro, offerti però su decoder
di nuova generazione attraverso cui i telespettatori potranno
attivare anche l’offerta Sky e quella di Mediaset premium.
Sull’Iptv sono inoltre disponibili i pacchetti di programmi
predisposti dai singoli operatori che consentono di vedere in
modalità on-demand, e quindi senza vincoli di orario o di
palinsesti, migliaia di film, serie tv, cartoni animati,
documentari. È proprio sulla piattaforma all-in-one che le tre
aziende scommettono per far compiere all’Iptv il grande salto nel
mercato di massa.

Gli abbonamenti alla Tv via Adsl fino ad oggi non hanno avuto
successo: sommando i dati dichiarati dai singoli operatori ci si
avvicina alla soglia delle 600mila attivazioni a livello nazionale.
Troppo poche per rendere il business sostenibile economicamente e
soprattutto redditizio. Ma il passaggio al digitale terrestre
diventa un’occasione ghiotta e pressoché irripetibile per dare
una spinta concreta e in tempi rapidi alla new Tv. L’anno più
importante sarà decisamente il 2010: numerose regioni faranno la
migrazione al digitale per arrivare al traguardo nazionale del
2012. Ma i riflettori si sono accesi anche sul 2009, considerato
che lo switch off quest’anno riguarderà circa sei milioni di
cittadini. I consumatori saranno costretti a munirsi di televisori
digitali (in vendita ancora a caro prezzo) oppure di decoder in
grado di garantire la trasmissione del segnale digitale: ed è
proprio sulla scelta obbligata dell’utente che le Telco faranno
leva. Gli accordi, già siglati, con le grandi catene commerciali e
con i maggiori punti vendita prima in Piemonte e ora in Lazio
(l’occasione sarda è andata persa) mirano a far toccare con mano
i decoder di nuova generazione e soprattutto a valutare la
“convenienza” di un’offerta multipiattaforma (Iptv, Dtt,
satellite) che, a fronte di spese zero per il decoder (che viene
proposto in comodato d’uso) e un canone mensile addebitato sulla
bolletta di telefonia e Internet, permette di avere un unico
operatore di riferimento. E c’è di più: i decoder delle telco
sono già predisposti per la visualizzazione dei contenuti (quando
ci saranno) in alta definizione.

Dunque perché spendere denaro per un decoder “tradizionale” e
abilitato solo per il Dtt in chiaro quando si può avere molto di
più? (È questo in sintesi il “jingle” alla base delle
proposte degli operatori). Vero è però che bisognerà convincere
gli italiani ad aggiungere una voce di spesa – seppur contenuta (le
offerte al massimo arrivano a circa 6 euro mensili a regime) – al
proprio bilancio familiare. Non sarà facile, soprattutto in tempi
di crisi. E non a caso gli operatori si sono organizzati con
offerte promozionali: Telecom Italia propone gratuitamente
l’Alice home Tv per i primi sei mesi dall’attivazione.
L’operatore che a fine marzo contava 365mila abbonati all’Iptv
punta al raddoppio delle attivazioni già entro la fine del 2009.
Fastweb che vanta 200mila abbonati alla Tv digitale (il 20% di
tutti i clienti ha quindi attivato il servizio) ha optato per una
promozione, destinata ai nuovi clienti, che a fronte di una spese
mensile di 16,08 euro include Iptv, telefonia e Internet. Con Wind
(unica società che al momento mantiene il totale riserbo sul
numero delle attivazioni ma sono certamente meno rispetto a quelle
dei concorrenti) la Infostrada Tv è gratuita per i primi cinque
mesi a fronte di un costo di attivazione di 20 euro.

A dimostrazione di quanto la partita sia entrata nel vivo nei
giorni scorsi è stato battezzato il sito dell’Associazione
Italiana Operatori Iptv costituita da Telecom Italia, Fastweb e
Wind a gennaio di quest’anno: all’indirizzo
www.associazioneiptv.it si possono trovare informazioni
sull’associazione e le sue attività e soprattutto notizie sulla
piattaforma Iptv, sull’offerta di canali tradizionali e a
pagamento, e sul video on demand nonché indicazioni su come
procurarsi il decoder; il calendario aggiornato, regione per
regione, del passaggio dei canali della Tv analogica a quella
digitale.

Conte (Fastweb): "Il dtt non è
innovazione"

“Il digitale terrestre? È uno standard che nasce vecchio. Al
contrario dell’Iptv che è una tecnologia concepita pensando alle
esigenze della domanda presente e futura e all’evoluzione
tecnologica, in primis quella che passa attraverso l’alta
definizione”. Andrea Conte direttore della business unit Consumer
di Fastweb guarda al futuro con grande ottimismo.
Qual è la vostra strategia “televisiva”?
È una strategia molto chiara. Il passaggio al digitale terrestre
vale sei milioni di apparati solo quest’anno. E noi abbiamo
definito una roadmap per intercettare i cittadini che
necessariamente dovranno munirsi di decoder se non vorranno restare
fuori dall’universo tv. Ci siamo organizzati nei grandi punti
vendita dove proponiamo i nostri decoder in comodato d’uso
gratuito che garantiscono, non solo la visualizzazione dei canali
in chiaro del dtt, ma anche quelli di Sky e presto anche quelli di
Mediaset Premium. E naturalmente nel pacchetto è inclusa la Tv
on-demand di Fastweb.
Anche i vostri concorrenti si stanno organizzando con
offerte simili. Come vi differenziate?

Fastweb ha due punti di forza rispetto agli altri operatori di Tlc.
Il primo è rappresentato dalla tipologia di clienti di telefonia e
Internet. Chi sceglie Fastweb lo fa principalmente per
un’esperienza di estrema qualità. E non è un caso se più del
20% dei nostri clienti ha attivato il servizio di Iptv. Poi
rispetto alle offerte dei concorrenti noi abbiamo pensato anche a
proporre televisori di nuova generazione, a marchio Samsung, in
grado di consentire la visualizzazione di contenuti in alta
definizione. Non basta il decoder per un’esperienza davvero
innovativa. Come accade con i computer non basta la banda larga per
navigare veloci, servono anche dispositivi evoluti capaci di
gestire la capacità di banda e i servizi.
Vendete televisori?
Sì, proponiamo i dispositivi a fronte di un canone mensile: con
10,90 euro al mese ci si porta a casa un televisore di ultimissima
generazione ma soprattutto si ottiene un servizio impareggiabile di
“visione”.
E la vostra Iptv quanto costa?
Si spenderanno 5,90 euro al mese. E per i nuovi clienti è partita
una promozione – valida fino a novembre prossimo – che a fronte di
una spesa di 16,08, come il costo del canone Telecom, include Iptv,
telefonia e Internet.

De Chiara (T.I). "Ora si che siamo alla
svolta"

“Il passaggio al digitale sarà un’ottima occasione per
l’Iptv”. Ne è convinto Piero De Chiara responsabile Progetto
Switchoff Tv Analogico Digitale di Telecom Italia. “La Tv
italiana è di fronte a una svolta. E il digitale terrestre in
realtà rappresenta solo uno dei tasselli della
digitalizzazione”.
Perché l’Iptv ne uscirà rafforzata?
Per molte ragioni. E la prima è che l’Iptv rappresenta
un’ottima soluzione per il passaggio al digitale. Poi va
considerato, e non è poco, che con i decoder Iptv, quelli di
Telecom Italia, si accede in un sol colpo ai canali in chiaro del
digitale terrestre, a quelli della piattaforma satellitare Sky,
all’offerta Mediaset Premium e ai contenuti del palinstesto Iptv.
Il tutto a un prezzo appetibile, considerato che il decoder non si
paga e che l’offerta Alice Home Tv viene proposta per i primi sei
mesi, nelle zone interessate allo switch off, a costo zero e che
successivamente si spenderanno appena 2,95 euro al mese. Un’altra
cosa importante da segnalare è che il nostro decoder è già
predisposto per la visualizzazione dei canali in alta
definizione.
Da un punto di vista del business in concreto che cosa vi
aspettate?

Puntiamo a raddoppiare, già entro la fine del 2009, le connessioni
Iptv. E non è poco se si considera che bisognerà aspettare il
2010 per la migrazione al digitale di un numero consistente di
regioni.
Qualcuno sostiene che la Tv digitale farà bene
all’alfabetizzazione informatica del Paese, nel senso che
abituerà i cittadini a entrare in contatto, seppur indirettamente,
con il “linguaggio” tipico del Web, quello
dell’interattività. Che ne pensa?

Penso che in realtà la Tv digitale consentirà di migliorare e
ampliare l’offerta di nuovi servizi andando a colpire anche
quello zoccolo duro di utenti che non utilizzeranno mai il
computer. La “tastiera” resterà un ostacolo comunque e non
sarà certo la televisione digitale ad abbatterlo. Ma molti
cittadini “analfabeti” informatici potranno utilizzare la
piattaforma televisiva di nuova generazione per accedere a servizi
di pubblica utilità quando saranno messi a disposizione dalle PA e
potranno partecipare a “community”, soprattutto grazie
all’Iptv, alla stregua di quanto accade sul Web. In questo senso
possiamo affermare che ci assisterà presto ad una svolta anche
culturale oltre che tecnologica.

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