E’ Internet il paese dei caroselli?

Il mercato vale poco più di 300 milioni ma quest’anno molte più aziende sceglieranno la Rete

Pubblicato il 24 Feb 2009

È in piena fase di boom la pubblicità online. Il business cresce
a ritmi da record, con percentuali a due digit. Ma il meglio –
dicono gli analisti – deve ancora arrivare. Il 2009 però rischia
di essere meno promettente del previsto. La causa? La crisi
economica, ca va sans dire.
I numeri già segnalano un trend al ribasso rispetto alle stime
annunciate appena un anno fa. Ed è stato il mese di novembre 2008
a registrare, per la prima volta dall’avvio del mercato, il
decremento dei ritmi di crescita. Secondo le rilevazioni rese note
a fine gennaio da Nielsen nel periodo gennaio-novembre 2008
l’advertising online è cresciuto del 15,6%, pari a oltre 287
milioni di euro dai 248 e passa del corrispondente periodo
dell’anno precedente. Ma il confronto mensile novembre
2008-novembre 2007 è negativo: -4,2%. “È la prima volta che
assistiamo a una contrazione della crescita. Di fatto, novembre
2008 è stato un mese tragico”, spiegano da Nielsen.
L’inaspettata situazione rende ora difficile stimare con
esattezza come andrà il 2009. “Preferiamo non fare previsioni –
aggiungono dalla società di analisi – perché non ci sono basi
solide su cui farle”.
Il calo di novembre è confermato anche dai dati
dell’Osservatorio Fcp-Assointernet: Il progressivo a novembre
2008 rispetto a novembre 2007 risulta essere positivo (+16%). Ma
l’andamento del mese di novembre 2008, rispetto allo stesso mese
del 2007, registra un calo totale del – 4%. La chiusura del 2008 è
stata comunque ottima: + 13,9% il consuntivo di fine anno – pari a
321 milioni – secondo Nielsen che però segnala un -2,8% fra
dicembre 2007 e dicembre 2008. Numeri in linea con quelli di Fcp-
Assointernet. “Con i dati di dicembre – commenta il presidente di
Fcp-Assointernet Carlo Poss – si chiude un anno che vede Internet
in crescita del 14% medio rispetto all’anno precedente, in
controtendenza rispetto a tutti gli altri media. E ci auguriamo
possa essere confermata anche nel 2009”.
Il ‘mood’ è comunque positivo: le statistiche di un sondaggio
realizzato fra i propri associati dall’Upa (Utenti Pubblicità
Associati): se è vero che il 40% degli inserzionisti ridurrà il
proprio budget è anche vero che un altro 40% considera la
pubblicità online come una leva indispensabile e irrinunciabile.
“Il giro d’affari complessivo al momento non sembra troppo
penalizzato. E sono fiducioso soprattutto sul secondo semestre
2009”, commenta il presidente dell’Upa Lorenzo Sassoli de’
Bianchi il quale aggiunge che “le aziende rivedranno i propri
investimenti in pubblicità mese per mese, a seconda
dell’andamento dei consumi”. Comunque vada una cosa è certa:
la crisi economica sta modificando gli equilibri. L’online sta
acquistando sempre più peso mentre  stampa e tv perdono
progressivamente terreno. Tornando ai dati di Nielsen, il periodo
novembre 2007-novembre 2008 ha significato per la stampa un calo
degli investimenti nell’ordine del 6,5% e per la Tv dello 0,7%.
Ciò che sta accadendo in Italia non certo è un unicum. È dagli
Stati Uniti che soffia per primo il vento del cambiamento. Il Web
nel 2008 ha superato la carta in qualità di fonte di informazione.
Uno “switch off” che ha inevitabilmente fatto virare
l’attenzione degli inserzionisti a favore dell’universo
virtuale. A interessare sono soprattutto social network e
community, dove si concentrano milioni e milioni di utenti. E più
in generale è tutto Internet che fa gola: nel 2008 sono aumentate
le ore trascorse online dai navigatori, la quantità di
collegamenti e i siti visitati. “Sul mezzo nato per la
condivisione e in cui la maggior parte dei contenuti è ancora
fruibile gratis, la crisi economica per ora non sembra farsi
sentire”, commenta Ombretta Capodaglio, marketing manager Nielsen
Online.
Ancora in fase embrionale la pubblicità da veicolare attraverso i
telefoni cellulari anche se il 2009 parrebbe essere l’anno buono
per il decollo dei servizi (si veda altro articolo in pagina) Il
crollo delle tariffe di connessione al Web mobile sta spingendo la
diffusione della navigazione anche via telefonino. Ma la strada è
ancora in salita in direzione del boom.

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