PRIVACY

Fake news, Soro: “Attenzione, gli algoritmi non sono arbitri”

Il Garante della Privacy: “Dobbiamo evitare di attribuire solo ai gestori delle piattaforme il ruolo di ‘semaforo’ dei contenuti”. Ci sono “spazi” per un intervento legislativo

Pubblicato il 28 Nov 2017

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Fake news,  essere tempestivi prima di tutto. E scongiurare la possibilità che venga demandato agli algoritmi il ruolo di arbitri nella scelta dei contenuti. Lo ha detto il presidente dell’authority per la Privacy, Antonello Soro, secondo il quale per affrontare il problema delle fake news sarebbe opportuno un intervento legislativo.

“Come sempre – ha detto il garante – ci sono spazi perché la legislazione diventi più puntuale. Uno dei temi è quello della tempestività degli interventi come nel caso delle recenti norme sul ‘cyber bullismo’. Sicuramente – ha aggiunto – ci sono dei margini di miglioramento e ciò che bisogna evitare è attribuire ai gestori delle piattaforme digitali il ruolo di ‘semaforo’ lasciando loro la discrezionalità totale nell’individuazione del contenuto lesivo; dall’altra parte serve evitare l’attribuzione a un algoritmo del compito di arbitro della verità: sarebbe in controtendenza con la storia del diritto, la cultura democratica e il buonsenso”.

Il tema fake news è al centro del focus dei regolatori. “Nell’era della post-verità è necessario evitare il farweb e garantire i principi di una informazione veritiera e plurale, su qualsivoglia piattaforma, inclusi i nuovi media” ha detto nei giorni scorsi il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Antonio Martusciello. “È auspicabile – ha precisato – un’azione coordinata a livello nazionale ed europeo volta ad estendere i principi previsti per i media tradizionali anche alle piattaforme digitali, preso atto dell’ormai decisivo ruolo di queste ultime nella formazione del consenso”.

A livello europeo “l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha recentemente approvato la risoluzione su media e giornalismo online –  ha detto il commissario – al fine di avviare discussioni sulle misure necessarie per prevenire il rischio di distorsione delle informazioni o manipolazioni dell’opinione pubblica attraverso i social media e la Commissione Europea ha appena lanciato una consultazione pubblica su fake news e disinformazione on line”.

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