Fusione Dmt, all’esame di Mediaset i paletti Antitrust

Allo studio del gruppo le condizioni a cui è stata sottoposta l’autorizzazione, da parte dell’Authority per la concorrenza, all’operazione. In vista la nascita di una società con il controllo quasi totale di siti e tralicci per la trasmissione tv. E il Pd lancia un allarme

Pubblicato il 15 Dic 2011

Dmt ed El Towers (Mediaset) comunicano in una nota che, a fronte
del provvedimento di autorizzazione condizionata alla
concentrazione delle rispettive attivita' nel settore delle
infrastrutture tlc dall'autorita' Garante della Concorrenza
e del Mercato, "il gruppo Mediaset sta approfondendo alcune
condizioni a cui è stata sottoposta
l'autorizzazione".

L'Antitrust ha infatti autorizzato l'acquisizione del
controllo di Dmt da parte di Elettronica Industriale (gruppo
Mediaset) subordinandola a incisive misure idonee a sterilizzarne
gli effetti anticoncorrenziali. Ma ha deciso di 'condizionare
la fusione a vincoli stringenti in grado di garantire l'accesso
alle infrastrutture della nuova societa' a condizioni eque,
trasparenti e non discriminatorie, come richiesto dagli operatori
di settore ascoltati durante l'istruttoria, avviata
nell'ottobre scorso'.

'Digital Multimedia Technologies e' il maggiore operatore
indipendente italiano nel settore delle infrastrutture per reti
televisive, radiofoniche e di telecomunicazioni mentre Elettronica
Industriale e' la societa' che si occupa della
realizzazione, manutenzione e gestione delle reti con le quali
e' diffusa la maggior parte dei servizi televisivi del Gruppo
Mediaset', ricorda l'Authority, sottolineando che
'l'operazione potrebbe quindi determinare effetti
escludenti nel mercato dei servizi di diffusione televisiva su rete
terrestre in tecnica digitale e nel mercato della raccolta
pubblicitaria su mezzo televisivo'.

'Per questo il Collegio – prosegue la nota Antitrust -,
all'unanimita', ha deciso di condizionare la fusione a
vincoli stringenti in grado di garantire l'accesso alle
infrastrutture della nuova societa' a condizioni eque,
trasparenti e non discriminatorie, come richiesto dagli operatori
di settore ascoltati durante l'istruttoria, avviata
nell'ottobre scorso. Verra' cosi' salvaguardata
efficacemente, grazie anche a obblighi di governance della nuova
societa', l'operativita' del confronto concorrenziale
nei mercati a valle'.

Il provvedimento di autorizzazione condizionata tiene conto del
parere dell'Autorita' per le Comunicazioni, alla quale lo
schema di decisione era stato inviato il 5 novembre scorso. Il
Collegio ha deciso di monitorare attentamente il rispetto delle
misure: la prima relazione dovra' essere presentata entro sei
mesi. In caso di una loro mancata attuazione verra' attivata la
procedura di inottemperanza prevista dalla legge che prevede
sanzioni non inferiori all'1% e fino al 10% del fatturato.

Non è passato sotto silenzio l'ok, se pur condizionato,
dell'Antitrust. Secondo Vincenzo Vita (senatore Pd)
"grandi manovre attorno alle frequenze digitali: beauty
contest, via libera alla fusione Dmt-Mediaset, e l'improvvisa
nomina di Carlo Nardello (sempre segnalato dalle cronache come non
troppo distante dal gruppo berlusconiano) alla direzione del
settore delle frequenze nella Rai. In realtà, secondo Vita,
"Silvio Berlusconi non è piu' presidente del Consiglio,
ma continua a spadroneggiare nell'etere".

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