LA RACCOMANDAZIONE

Giornalismo online, il Consiglio d’Europa: “Serve più equilibrio tra piattaforme ed editori”

Adottate le linee guida inviate ai 46 Stati membri: “Garantire l’accesso ai dati sui lettori e promuovere soluzioni per assicurare una giusta ripartizione dei guadagni e della pubblicità”

Pubblicato il 18 Mar 2022

F. Me

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Maggiore equilibrio tra media tradizionali e piattaforme. Il Consiglio d’Europa ha adottato una raccomandazione che chiede ai suoi 46 Stati membri di creare un ambiente che permetta al giornalismo di qualità di svilupparsi e svolgere il suo ruolo essenziale in una democrazia. Il testo contiene una serie di linee guida giuridiche, amministrative e pratiche volte ad assicurare un finanziamento sostenibile di media di qualità, creare fiducia nel giornalismo e promuovere l’educazione ai media e all’informazione.

Nel testo che accompagna le linee guida, il giornalismo di qualità è definito come quello che si impegna a cercare la verità, che garantisce l’accuratezza e l’imparzialità delle informazioni, che è indipendente, trasparente e umano e che ha una forte consapevolezza della sua responsabilità nel promuovere tutti la settori della società.

Tra i tanti suggerimenti anche quelli finalizzati a una corretta gestione delle informazioni sulle piattaforme online e per dare ai cittadini gli strumenti necessari a riconoscere e ad avere fiducia nel giornalismo di qualità.

Nelle indicazioni si evidenzia infatti “il ruolo preponderante nella distribuzione e promozione dell’informazione e di altri contenuti, e l’enorme potere economico acquisito dalle piattaforme online” che rende necessario un intervento dei governi per riequilibrare le relazioni tra gli operatori internet e chi produce giornalismo di qualità. “Questo sia attraverso un accesso ai dati sui lettori raccolti dalle piattaforme che attraverso soluzioni per assicurare una giusta ripartizione dei guadagni e della pubblicità”, si legge nel testo.

Il Consiglio d’Europa chiede dunque a Strasburgo di introdurre regimi fiscali privilegiati e incentivi per l’assunzione dei giornalisti: queste due delle numerose misure che i governi sono chiamati a prendere per garantire che il giornalismo di qualità abbia sufficienti risorse economiche per continuare a esistere e svilupparsi nell’era dell’informazione digitale.

“Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente diffusione della disinformazione in un ambiente mediatico in rapida evoluzione – spiega la segretaria generale  Marija Pejčinović Burić – Per proteggere le nostre democrazie, è essenziale che i media svolgano il loro ruolo secondo gli standard e l’etica professionali. Gli Stati dovrebbero istituire delle misure pratiche per sostenere il giornalismo di qualità al fine di garantire l’accesso a informazioni affidabili, indipendenti e accurate”.

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