Gli Internet Saloon spengono dieci candeline

Grazie al contributo di Hp, Telecom Italia e Microsoft dieci anni fa a Milano venivano inaugurati i primi corsi di Internet per gli anziani. Oggi i corsisti a quota 45mila

Pubblicato il 21 Mag 2010

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In Italia il 20% della popolazione ha più di 65 anni. Meno del 5%
di questa usa l’informatica per alleviare alla situazione di
disagio in cui spesso questo bacino di popolazione si viene a
trovare. Eppure l’informatica può fare molto per loro. Una
testimonianza in questo senso arriva dall’Aim (Associazione
interessi metropolitani) che dieci anni fa ha avviato il progetto
Internet Saloon , una “scuola” per persone oltre i 50 anni che
desiderano imparare a usare il computer e scoprire il vasto mondo
di Internet. Il tutto con una spesa a carico dell’utente di pochi
euro.

Sono gli sponsor – Hp, Telecom Italia, Microsoft e Credito
Valtellinese – che mettono a disposizione i locali (oggi in 7
città italiane), le tecnologie e le risorse economiche per
finanziare il progetto. Internet Saloon si basa su una idea molto
semplice: i corsi durano una sola giornata, al massimo due, e sono
impostati in modo che qualsiasi persona possa rapidamente imparare
la navigazione in rete e utilizzare uno o più programmi, tra cui
quelli di Office. Ogni sede è organizzata su due strutture:
un’aula didattica per i corsi, con postazioni multimediali a
grande schermo, e una palestra informatica, dove i senior dopo il
corso possono tornare a esercitarsi.

In dieci anni di attività i sette Internet Saloon hanno
totalizzato 45mila corsisti e 54mila presenza nelle palestre.
Presso la sede di Milano, che ha gestito complessivamente 57mila
presenza, ci sono 20 Pc in aula e 6 in palestra.
Cosa cercano gli “anziani” su Internet? Secondo uno studio di
Microsoft – illustrato dal suo amministratore delegato Pietro Scott
Jovane – la maggioranza accede a informazioni sanitarie (una cosa
scontata!) ma il 70% sviluppa reti di amicizia tramite email e
messanger; il 60% ricerca informazioni di vario genere e il 50%
accede a servizi della Pa. “La tecnologia – ha puntualizzato –
aiuta a non restare indietro e aiuta il Paese ad accrescere la sua
produttività. Come Microsoft abbiamo in programma altre iniziative
sociali, basate sull’uso dell’IT”.

In Italia – valuta Gabriele Galateri di Genola, presidente di
Telecom Italia, -solo tre milioni di persone con più di 60 anni
fanno un qualche uso di Internet o vorrebbe farlo; i restanti 12
milioni sono esclusi. Vi sono quindi ragioni di natura aziendale,
sociale e politica che spingono verso iniziative di questo genere.
“L’utilizzo di Internet – spiega  – è un fattore di
modernizzazione del Paese. Il vero modo di uscire dalla recessione
è usare la tecnologia. Tra l’altro un suo uso migliore farebbe
risparmiare alcuni miliardi di euro l’anno. Non bastano le fibre,
prima bisogna procedere alla alfabetizzazione informatica. Quella
dell’Expo 2015, ad esempio, è una opportunità per connettere la
città di Milano in fibra capitalizzando su esperienze come quella
di Internet Saloon”.
Da annotare, da ultimo, la conferma da parte del nuovo assessore
alla Digitalizzazione di Regione Lombardia, Carlo Maccari, del
piano da 100 milioni di euro per la posa di fibra nella regione.

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