media europea, ma tra i settori emergenti spicca, anche nel
nostro paese, quello dei giochi online. Lo rileva lo studio
“Videogamers in Europe 2010”, realizzato nella primavera 2010
dalla società di ricerca Game Vision per conto di Interactive
software federation of europe (Isfe) su un campione di 2 mila
intervistati per paese tra i 16 e 49 anni in 8 aree geografiche
europee. Così, se da un lato soltanto 17 italiani su 100
utilizzano un videogioco (mentre la media europea si attesta al
25%), dall’altro il 76% dei videogiocatori gioca in rete contro
una media europea più bassa di cinque punti percentuali (71%).
Principalmente si accede a giochi gratuiti (73%), meno a giochi a
pagamento (22%).
Secondo lo studio, l’utente italiano di videogame ha tra i 16 e
i 29 anni, è prevalentemente di sesso maschile, “videogioca”
per puro divertimento ma compra pochi titoli, perché non ha
disponibilità economica o per effetto della pirateria. I
videogiocatori italiani on line, in linea con la tendenza
europea, giocano per divertirsi (59%), per rilassarsi (53%) e per
passare il tempo (39%).
Tra i giochi a pagamento gli italiani sono tra i consumatori
europei che mostrano la maggiore preferenza per i giochi online
basati sulla formula pay per play (10%), ma non disdegnano
nemmeno la formula dove si compra il software a pagamento e poi
si gioca gratuitamente online (15%) mentre sono meno attirati
dalla sottoscrizione di un abbonamento. Quando vanno in rete gli
italiani si dimostrano tra i più grandi fruitori di giochi
online sui social network o su siti Internet non di videogiochi.
Un giocatore italiano su 5 gioca ai cosiddetti “massively
multiplayer online games” contro 1 francese su 3. I giochi
online che vanno per la maggiore in Italia sono i casual games,
come puzzle, board, trivia, giochi di carte, generi preferiti dal
55% degli utenti.