Google sfida Apple sulle notizie a pagamento

A ridosso del lancio di iPad anche il motore di ricerca apre ai contenuti pay. E si prepara al roll out di NewsPass, sistema di accesso ai singoli articoli di giornali

Pubblicato il 18 Giu 2010

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Google si appresta a lanciare Newspass, un nuovo sistema di lettura
delle news online a pagamento. Gli editori avranno a disposizione
una piattaforma unica disponibile per web, mobile e tablet così da
poter monetizzare la distribuzione di articoli su Internet. Si
tratta di una vera e propria svolta per Google news che in questo
modo entra nell'arena dei contenuti a pagamenti: una strada
appena tracciata dall'iPad di Apple così come dalla battaglia
"anti-gratis" sostenuta da Rupert Murdoch.

Nonostante Google non voglia commentare la notizia, secondo
l'anticipazione di Repubblica.it la nuova infrastruttura è
già in fase di sperimentazione e sarà disponibile entro la fine
dell'anno.

Google non venderà il giornale "intero" come fa Apple
Store, ma articoli singoli. Il sistema è molto semplice: quando
l'utente cercherà un determinato termine nella sezione
"News", nella pagina dei risultati ai contenuti gratuiti
si aggiungeranno le news leggibili a pagamento, contraddistinte da
un apposito simbolo. Basterà un click per acquistarle dopo
essersi  registrati al servizio. Il pagamento verrà effettuato
grazie a Checkout, sistema di fatturazione che registra i dati
degli utenti comprese le credenziali di addebito, come ad esempio
il numero di carta di credito.

L'iniziativa dell'azienda viene letta dagli osservatori
come una corsa ai ripari al modello commerciale creato da Apple.
Nei mesi scorsi Google è stata inoltre al centro delle polemiche
innestate Murdoch sulla politica dei contenuti "rubati"
ai giornali per essere riproposti sul Web. In Italia è stata la
Fieg a portare avanti le denunce contro la società californiana,
sfociate in un'istruttoria aperta
presso l'Antitrust per scarsa trasparenza in materia di
commissioni per la pubblicitaria e per presunto abuso di posizione
dominante.

Newspress, che apre alla condivisione dei ricavi con gli editori
(anche se non sono ancora note le percentuali di suddivisione)
potrebbe quindi aprire un nuovo capitolo più
"collaborativo" con i giornali.

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