Il cinema in 3D cambierà il mercato delle Tlc. Parola di Avatar

La nuova tecnologia accrescerà la domanda di rete: per vedere i nuovi prodotti serve un’ampiezza di banda tra i 5 e gli 8 Mbps

Pubblicato il 11 Gen 2010

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In Italia uscirà il 15 gennaio, ma negli Usa è già un grande
successo di pubblico, tale da cominciare a oscurare il precedente
blockbuster “Titanic” dello stesso regista, James Cameron. Si
tratta del film in 3D “Avatar”, che ha già totalizzato oltre
un miliardo di dollari al botteghino. Il record di 1,84 miliardi di
dollari, raggiunto da “Titanic” nel 1998, è alla portata di
“Avatar” secondo molti analisti. La rosea previsione è
confortata da un dato: mentre altri film di successo hanno di
solito ottime performance nel primo weekend nelle sale, ma poi le
vendite di biglietti calano notevolmente, “Avatar”, alla terza
settimana di programmazione in America, continua ad attrarre
pubblico. Merito sicuramente della campagna pubblicitaria costata
200 milioni di dollari e di una produzione da 300 milioni di
dollari, ma non va sottovalutato il fatto che il film viene
proiettato anche nelle versioni 3D e Imax 3D.

Ciò porta a riflettere sulle implicazioni per l’industria del
cinema e delle telecomunicazioni: il triple-play appare sempre più
come il settore “caldo” delle Tlc e i nuovi sviluppi della
tecnologia per la tv, come il 3D, non sono più dominio solo degli
operatori del cavo ma interessano tutti gli attori sul mercato
della tv e del video. I film e in generale i video in 3D portano
senz’altro a un aumento nel valore delle offerte in tv, ma
accrescono anche la domanda di rete, perché il 3D richiede più
banda larga dell’Hd, che già ha significato un passaggio dagli
1-2Mbps della tv standard a 5-8Mbps. Scaricare film in 3D
richiederà più tempo e apre nuovi problemi legati allo
streaming.

A parte la necessità di indossare gli appositi occhiali, che non
tutti trovano comodi, i consumatori sembrano accogliere con favore
l’avvento del 3D e il successo di Avatar lo dimostra: il 75% dei
biglietti è stato venduto in cinema 3D e Imax 3D. Aggiornare i
cinema rendendoli 3D può fornire al pubblico un motivo in più per
tornare a frequentare le sale e abbandonare la comodità della
poltrona di casa, e fornire alle sale cinematografiche una buona
scusa per aumentare i prezzi.

Quanto al broadcast, il cavo ha chiaramente più vantaggi rispetto
all’IpTv, perché offre più spettro per le trasmissioni. Il 3DHD
sull’IpTv richiederà una maggiore diffusione della fibra ottica.
Nella tv non lineare (i contenuti videoregistrati), invece, la
leadership del cavo sulla rete telefonica è minore. In definitiva,
Avatar apre una strada, ma non è il punto di arrivo; se da un lato
Hollywood già usa da tempo il 3D (lo fanno Pixar e DreamWorks, per
esempio) e le nuove tv sono sempre più spesso di tipo 3D (come
emerso dal recente Consumer electronics show di Las Vegas, che ha
visto produttori come LG, Panasonic, Sony e Vizio mettere in mostra
i loro nuovi modelli), il passaggio delle sale dal 2D al 3D non
avverrà dall’oggi al domani e le tecnologie chiamate ad
evolversi per tenere il passo con questa innovazione sconfinano
oltre il dominio del cinema.

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