La new economy digitale passa per i2015

Il primo caposaldo della strategia di Bruxelles sarà la creazione un singolo mercato europeo dei servizi online a misura dei consumatori

Pubblicato il 11 Dic 2009

Sono i consumatori al centro del piano d’azione dell’Unione
europea “i2015” per il futuro dell’economia digitale, che le
istituzioni comunitarie stanno cominciando a definire e dovrebbero
presentare per la primavera del 2010. La protezione dei diritti
degli utenti sarà elemento chiave delle future politiche Ue nel
campo delle tecnologie dell’informazione e comunicazione
(Ict).
Stando ai lavori avviati dal commissario all’Information Society,
Viviane Reding, il primo caposaldo del nuovo piano d’azione sarà
creare un singolo mercato europeo dei servizi online che sia
veramente consumer-friendly, a misura dei consumatori. In una
lettera indirizzata al presidente della Commissione europea, José
Manuel Barroso, a novembre, la Reding lamentava il numero troppo
basso di transazioni online trans-frontaliere (solo il 7% del
totale, mentre il 60% fallisce per questioni legali o tecniche).
"Questo è un potenziale che non possiamo permetterci di
sprecare”, sottolineava la Reding, che nella lettera chiedeva
anche un maggior sviluppo delle connessioni a Internet veloci e
dell’uso delle Ict per ridurre le emissioni inquinanti
dell’Ue. 

Il punto di vista della Reding è in parte ripreso dall’agenda
digitale che il Parlamento europeo sta mettendo a punto.
L’europarlamentare spagnola Pilar Del Castillo (EPP), che è
incaricata di redigere il documento, sottolinea che “la
persona” sarà al centro dell’azione politica del Parlamento.
"Diritti, connettività, area di competenza”: queste le
parole chiave del report che sarà presentato a gennaio e che la
Del Castillo si aspetta venga adottato dal Parlamento a marzo.

Nel frattempo, la presidenza Ue spagnola che si appresta a entrare
sta mettendo a punto la propria agenda digitale, ribattezzata la
“Granada Strategy”, dal nome della città andalusa dove sarà
lanciata alla fine di aprile 2010.  Uno dei cardini della
strategia sarà una carta dei diritti degli utenti Ict, come ha
sottolineato il segretario di Stato spagnolo alle Telecomunicazioni
Francisco Ros Peràn alla conferenza annuale dell’Ecta a
Bruxelles l’8 dicembre. Il documento ribadirà i diritti
fondamentali già protetti dalla legge Ue, come la sicurezza sul
web, la privacy online e la protezione dei minori su
Internet. 

Ma secondo le prime anticipazioni, questa “carta” potrebbe
includere anche il diritto esplicito all’uso dei servizi VoIp sui
telefoni cellulari, come parte del più ampio diritto alla net
neutrality – una decisione che sicuramente scatenerà un acceso
dibattito, perché gli operatori mobili temono che permettere ai
consumatori di chiamare via Skype dai telefonini possa seriamente
danneggiare i servizi telecom tradizionali, riducendo di molto le
entrate dei carrier proprio mentre investono nell’aggiornamento
delle infrastrutture. Ma l’Ue, come già gli Stati Uniti, sembra
pronta a sostenere che Internet deve restare libero e neutrale e a
permettere ai vari servizi di svilupparsi senza avvantaggiarne
alcuni rispetto ad altri. L’obiettivo è migliorare l’offerta
per i consumatori e favorire l’innovazione.
 

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