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Martusciello: “Copyright e libertà di espressione non sono in antitesi”

Il commissario Agconm rilancia sulla difesa del diritto d’autore: “Bisogna investire sullo sviluppo di nuovi contenuti e assicurare un’adeguata azione di contrasto alla pirateria”. Pd, Idv, Radicali e Fli inviano una lettera all’Authority: “Temiamo conflitto di competenze”

Pubblicato il 23 Feb 2012

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“Occorre fugare ogni dubbio e superare l’equivoco che la fruizione deregolamentata dei contenuti autoriali sul web è sinonimo di libertà e democrazia”. Lo ha affermato il commissario Agcom Antonio Martusciello, intervenendo convegno organizzato oggi dall’Icom a Roma sulla “Riforma del diritto d’autore ed il rilancio del mercato degli audiovisivi digitali”.

“Diritto di proprietà e libertà di espressione non sono in antitesi – ha aggiunto – Tutelare l’uno non implica il sacrificio dell’altro, così come la storia da oltre trecento anni ci dimostra”. “Il tema della tutela dei contenuti autoriali è una questione fondamentale che deve essere posta al centro del dibattito sulla nuova realtà multipiattaforma – ha detto inoltre Martusciello – Se l’allestimento di un’offerta interessante per gli utenti implica necessariamente importanti investimenti nell’acquisto o nello sviluppo di nuovi contenuti, è assolutamente necessario assicurare un’adeguata azione di contrasto delle varie forme di pirateria o di sfruttamento abusivo dei contenuti proprietari. La pirateria multimediale non determina soltanto effetti economici, sottraendo all’industria audiovisiva centinaia di milioni di euro all’anno, ma investe direttamente il mondo occupazionale ponendo a rischio migliaia di posti di lavoro”.

“L’Agcom, come è noto – ha proseguito il commissario Agcom – si sta interessando attivamente del problema attraverso un pacchetto di iniziative in materia di diritto d’autore, basato sulla pratica del ‘notice and take down’ senza alcuna forma di controllo degli utenti o di censura del web. Nessuna demonizzazione di Internet e nessun intervento punitivo contro gli utenti della rete, ma giuste ed efficaci misure che contrastino non gli usi ma gli abusi realizzati attraverso essa”.

Intanto oggi parlamentari Felice Belisario (Idv), Marco Perduca (Radicali), Flavia Perina (Fli) e Vincenzo Vita (Pd) hanno inviato oggi una lettera all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sul copyright. "Nelle ultime settimane – si legge nella lettera – Governo e Parlamento hanno più volte dimostrato di aver rimesso in agenda il tema del diritto d’autore con una volontà di giungere finalmente a una riforma strutturale. Diamo volentieri atto all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni di aver sollevato il tema del diritto d’autore tra le riforme necessarie, ed è proprio grazie al suo lavoro che finalmente emerge la possibilità di un dibattito aperto e complessivo che solo il Parlamento dovrà tradurre in norme primarie. Proprio in Parlamento sono stati presentati diversi emendamenti ai decreti liberalizzazioni e semplificazioni proposte da una plurarità di forze politiche volti all’apertura del mercato dell’intermediazione dei diritti e a quello delle licenze. Alcuni affrontano anche una completa revisione della normativa compatibilmente con la tutela del diritto all’informazione e altri fondamenta li principi di neutralità e apertura".

I 4 parlamentari proseguono: "Per tutti questi motivi, ribadiamo la nostra preoccupazione per un conflitto possibile tra la centralità e la esclusiva competenza del Parlamento in materia legislativa e il lavoro dell’Agcom. Ribadiamo altresì la nostra soddisfazione per la sospensione – da parte dell’Autorità del regolamento sul diritto d’autore, che comunque si sarebbe scontrato col regolamento pervenuto da parte della Commissione Europea, che avrebbe reso necessaria una nuova consultazione pubblica. Occorre, quindi, un ripensamento ancora più ampio, in base a ciò che il Parlamento deciderà. Allo stesso tempo è fondamentale che il Parlamento possa avere anche il supporto dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, cui vogliamo chiedere, con questa lettera, di esprimersi sugli emendamenti esaminati in queste ore."

La lettera si conclude con la richiesta che "l’Agcom rispetti il suo e il nostro ruolo aspettando che il Parlamento legiferi.
Siamo certi che Agcom saprà sostenere questo dibattito senza forzature e con il suo storico ruolo di arbitro imparziale nello sviluppo delle tecnologie dell’informazione"

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