L’EVOLUZIONE TECNOLOGICA

Nuova tv digitale e radio Dab Plus, Urso accelera le roadmap

Stanziati 2,5 milioni di euro per l’adeguamento degli impianti di trasmissione allo standard Dvb-T2. Via al tavolo con le imprese del settore radiofonico per analizzare le esigenze industriali della filiera e studiare le possibili azioni a tutela degli investimenti

Pubblicato il 03 Feb 2023

Adolfo Urso

Due milioni e mezzo di euro: a tanto ammonta lo stanziamento messo in campo dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di concerto con il Ministero dell’Economia, per l’adeguamento degli impianti di trasmissione al nuovo standard trasmissivo Dvb-T2, necessario a garantire la continuità della fruizione dei programmi televisivi ai cittadini, per i territori che non rientrano nelle zone di coordinamento radioelettrico internazionale. In queste zone sono compresi tutti i comuni delle province di L’Aquila, Potenza, Vibo Valentia, Avellino, Benevento, Salerno, Parma, Reggio Emilia, Frosinone, Rieti, Brescia, Isernia, Asti, Nuoro, Ogliastra, Messina, Palermo, Arezzo, Pistoia, Trento, Perugia, Belluno e alcuni comuni della provincia di Bolzano.

Potranno altresì accedere alle agevolazioni, oltre ai territori menzionati, anche le aree nelle quali gli interventi infrastrutturali per la ricezione del segnale televisivo non risultano sostenibili economicamente. Le domande di ammissione al contributo, che sarà erogato agli aventi titolo a compensazione dell’80% delle spese documentate ritenute ammissibili e, comunque, per un importo non superiore a 10.000 euro, dovranno essere inviate al Ministero delle Imprese e del Made in Italy entro il 3 marzo 2023.

Scarica qui il decreto pubblicato in Gazzetta il 1° febbraio 2023

Al via il Tavolo del settore radiofonico: avanti tutta con il Dab Plus

Altrettanta spinta, intanto, arriva dal Ministero anche per l’implementazione della nuova trasmissione radiofonica con tecnologia Dab Plus. Se ne è infatti parlato, sotto la presidenza del ministro Adolfo Urso, al primo Tavolo permanente sulle comunicazioni elettroniche – settore radio, alla presenza del capo di Gabinetto, Federico Eichberg, delle direzioni generali competenti del Dicastero, di Agcom e delle associazioni delle imprese del settore radiofonico: tutti riuniti per analizzare le esigenze industriali della filiera e studiare le possibili azioni a tutela degli investimenti e delle imprese.

Tra i principali temi del confronto, la trasmissione radiofonica analogica FM, la trasmissione radiofonica con tecnologia Dab Plus e le interlocuzioni sulle interferenze radio con i paesi esteri limitrofi. “La radio – ha dichiarato Urso durante il suo intervento – è tra i mezzi di comunicazione più amati dagli italiani e ha dimostrato nel tempo la sua capacità di resilienza grazie alla sua prevalente attività d’informazione e agli investimenti operati dagli editori radiofonici. Alla radio e alle imprese di questo settore – ha proseguito – vogliamo dedicare questo primo tavolo con l’obiettivo di creare un lungo e proficuo percorso di dialogo e di confronto su quello che sarà il futuro del comparto della radiofonia”.

Il settore radiofonico, in particolare quello legato all’informazione, grazie al suo elevato numero di ascoltatori (34 milioni nel secondo semestre 2022, secondo l’ultima indagine del Tavolo Editori Radio) resta uno dei servizi essenziali di grande interesse generale.

No allo switch off dell’FM, ma sostegni al comparto radio

“Non è intenzione di questo Ministero – ha evidenziato Urso – avviare un piano di dismissione della radiodiffusione in tecnica analogica FM, concetto che ho già avuto modo di ribadire durante l’audizione alla Camera e al Senato sulle linee programmatiche per le telecomunicazioni. Questo Ministero è la casa delle imprese e per tale motivo vogliamo rafforzare e sostenere le imprese del settore radio e ovviamente anche gli investimenti fatti”. Il ministro ha anche affrontato il tema della tecnologia digitale Dab Plus affermando che “ora parte una fase di transizione e il Ministero è pronto a fare la sua parte in questa sfida anche facendosi promotore di opportune semplificazioni dal punto di vista amministrativo, in grado di accelerare lo sviluppo tecnologico ed imprenditoriale”.

Urso ha infine sottolineato l’intenzione di continuare con questi incontri periodici al fine di creare un posto di confronto e condivisione sul futuro della radio analogica e digitale e sul tema delle interferenze con i Paesi esteri radio elettricamente confinanti ha dichiarato che “il Ministero intende capire se vi è la volontà, da parte degli stakeholder presenti, ad essere coinvolti direttamente a livello tecnico nelle interlocuzioni con la Commissione europea e con gli Stati esteri e le relative imprese per valutare la reale entità dei problemi rilevati”.

Siddi (Crtv): “Necessario intervenire con coraggio e tempestività”

Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Televisioni (Crtv), ha ringraziato il Ministro e l’intero staff per l’invito a partecipare al Tavolo e apprezzato l’iniziativa più volte in passato sollecitata da Crtv. “Al ministro Urso – ha dichiarato – va riconosciuto il merito di aver messo in agenda, come impegni prioritari, il confronto su un settore, quello radiotelevisivo, vitale per il progresso e la democrazia del Paese. Un settore industriale che ha dimostrato forte resilienza e tenuta nonostante le congiunture economiche degli ultimi anni e la forte concorrenza di operatori globali sul cui strapotere economico e finanziario, facilitato negli anni dall’ assenza di regole di mercato eque e non discriminatorie,  si dovrà intervenire con coraggio e tempestività. La Radio ha dimostrato nel periodo della pandemia di essere uno dei mezzi di informazione e intrattenimento più seguiti e amati dagli italiani”.

Sul merito dell’incontro, il presidente Siddi ha sottolineato “l’esigenza di sviluppare e sostenere gli investimenti del Dab + senza avviare alcuna dismissione dell’FM, a salvaguardia del valore del lavoro degli investimenti delle imprese e dei diritti dei cittadini a continuare il ricevere il servizio radiofonico in ogni sede e con ogni mezzo. Non esiste alcuna condizione oggi di parlare di switch off dell’FM e sosteniamo pienamente quanto affermato su questi temi dal ministro oggi e in parlamento.”

Per Siddi, “una drammatica sostituzione dell’FM oggi, infatti, non è possibile senza un equilibrato e concreto sviluppo delle reti dab, che va costantemente verificato, inoltre, anche in base alla disponibilità dei ricevitori. La radio dovrà essere ricevibile su tutte le piattaforme disponibili. Il Dab deve procedere decisamente ma senza lasciare nessuno indietro. L’avvio del tavolo istituzionale, con cadenze periodiche con valutazioni di dettaglio nelle fasi intermedie può dare buoni risultati sull’esempio del tavolo tv 4.0”.

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