OFCOM

Nuove Tv, 4,4 milioni di inglesi abbonato a Netflix

Ofcom, report annuale sul mercato delle comunicazioni: in aumento del 15% il numero di clienti ai servizi Svod. Amazon Prime in ripresa con 1,2 milioni di abbonati. Cala il successo delle serie autoprodotte come House of Cards, crescono le preferenze per il catalogo film

Pubblicato il 16 Ago 2015

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Netflix registra nel Regno Unito 4,4 milioni di clienti paganti. Emerge dalla Annual Communications Market Report di Ofcom, il regolatore britannico delle comunicazioni. Amazon Prime Instant Video segue a distanza con 1,2 milioni di abbonati.

Secondo il regolatore utilizzano servizi Subscription video on demand il 15% in più dei britannici rispetto a un anno fa.

I numeri di Amazon indicano una ripresa per questo tipo di servizi rispetto alla precedente ricerca Ofcom Communications che registrava invece “un declino”, dovuto soprattutto al calo di Amazon. Netflix registrava allora 3,9 milioni di visitatori: il successo sembrava dovuto soprattutto ai contenuti originali, in particolare alla serie House of Cards. Quest’anno però le cose sembra cambiate: nonostante i pesanti investimenti delle due piattaforme in contenuti Tv originali, gli inglesi dichiarano di preferire i film. Mentre il 75% dei clienti paganti infatti guarda film, solo il 49% le serie statunitensi.

Nel precedente report sul consumo di Tv in Gran Bretagna, Ofcom ha sottolineato come i giovani stiano snobbando la TV lineare a favore dei programmi online. Solo la metà dei ragazzi fra i 16 e i 24 anni usufruisce di programmazione Tv tradizionale. Il resto del tempo, preferiscono lo streaming di Netflix e Amazon, così come i video su YouTube o i servizi di catchup come quelli offerti dalla Bbc iPlayer e All 4. Allo stesso modo i telegiornali sono stati colpiti clamorosamente dalla tendenza alla visualizzazione online. Tra il 2008 e il 2014, il consumo di notizie TV da parte dei giovani è sceso del 29%. I ragazzi si rivolgono sempre più alle notizie trasmesse da canali non tradizionali, come Vice Media, mentre il 26% usa Facebook per gli aggiornamenti, il 22% Google e il 14% utilizza Twitter.

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