OLTRE IL GIARDINO

Pay Tv, la minaccia non sono gli Ott

La segmentazione del pubblico molto più pericolosa. E la crisi del mercato immobiliare accelera il declino: meno case, meno banda larga e Tv

Pubblicato il 16 Ott 2013

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I dati sugli abbonati riportati dai maggiori operatori Usa suggeriscono che il mercato della pay Tv sia in calo nei primi tre mesi 2013. Ciò può portare ad alcune facili conclusioni: il cord cutting – abbonati che disdicono il contratto – sta prendendo piede in America. E lo sviluppo avanzato dei mercati pay Tv e Ott Tv negli Usa potrebbe voler dire che il cord cutting si diffonderà anche verso mercati simili, come l’Europa occidentale.

Tuttavia, secondo Informa, la Ott Tv è solo uno dei fattori di cambiamento nel mercato della pay Tv negli Usa. La riduzione del numero di abbonati è dovuto a tre cause interconnesse: il mercato è saturo, con circa il 75% delle famiglie abbonate alla pay Tv, rispetto al 51% dell’Europa. Negli Usa la pay Tv è cara: in media un servizio triple play (banda larga, voce e Tv) costa circa 88 euro, contro 40 in Uk e 30 in Francia. I servizi di pay Tv negli sono omogenei: l’offerta e i prezzi non sono cambiati molto negli ultimi anni. L’Europa occidentale ha conosciuto analogo declino del numero di abbonati alla pay Tv nel 2012: nel corso dell’anno se ne sono persi 380mila, passando da 93 milioni nel 2011 a 92,6 l’anno successivo. Si tratta del primo calo dal lancio della pay Tv in Europa, negli anni 80, ma è dovuto più alla crisi economica che al fascino delle offerte Ott. Le perdite più significative si sono verificate in Spagna e Italia, dove la crisi è stata grave e i servizi video Ott meno sviluppati che altrove. In Uk la pay Tv ha continuato a crescere.

Il caso Usa suggerisce che il circolo vizioso tra prodotti costosi e mercato saturo può diventare una spirale pericolosa. Un elemento da considerare è la crisi del mercato immobiliare: tipicamente la crescita di quest’ultimo si traduce in nuove abitazioni abbonate a banda larga e Tv. Ma il mercato è stagnante e le fortune degli operatori pay Tv in calo. Un altro fattore è l’avvento di una generazione cresciuta guardando la Tv via internet che non si abbonerà mai alla pay Tv.

In Europa il rischio di incorrere in tale spirale discendente è meno pronunciato. Innanzitutto molti mercati non sono ancora saturi e vi è potenziale di crescita. I servizi pay Tv sono più abbordabili: le differenze tra questi e servizi come Netflix non sono grandi, e questo può indurre gli operatori pay Tv a riduzioni dei prezzi per trattenere i clienti. Inoltre, in Europa, i servizi pay TV sono meno omogenei, ed esistono numerose offerte low cost. In prospettiva, il mercato europeo sarà più dinamico di quello americano. Gli operatori si orientano verso pubblici specifici, offrono sconti e promozioni e la concorrenza si allarga, con gli operatori Tlc che riprovano ad entrare nel mercato Tv. Dunque, le conclusioni da trarre dall’esperienza americana parlano più di segmentazione del pubblico che di minaccia Ott.

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