LA SENTENZA

Rai su Sky, il Tar Lazio: “Oscuramento illegittimo”

La sentenza ribalta le decisioni dell’Agcom che aveva dato il via libera alla cancellazione di una parte della programmazione di Viale Mazzini sulla piattaforma satellitare. “Violati gli obblighi di servizio pubblico”

Pubblicato il 12 Lug 2012

F.Me.

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E’ illegittimo l’oscuramento di una parte della programmazione della Rai su Sky. Lo ha stabilito il Tar del Lazio, con una sentenza depositata ieri, accogliendo il ricorso di Sky contro la delibera dell’Agcom in materia. Per il Tar, tali oscuramenti sono avvenuti in violazione degli obblighi di servizio pubblico previsti nel contratto di servizio.

La sezione terza ter del Tar del Lazio, presieduta da Giuseppe Daniele, ha annullato la delibera Agcom n. 732/09/Cons impugnata da Sky dichiarandola illegittima, in quanto non aveva accertato le gravi violazioni degli obblighi di servizio pubblico derivanti dalla decisione della Rai di oscurare una parte della propria programmazione agli abbonati della piattaforma Sky.

Il Tar ha infatti ritenuto illegittimi gli oscuramenti avviati dalla Rai sulla piattaforma Sky, perché in violazione del contratto di servizio pubblico 2007/2009 in vigore fino al 28 giugno 2011, che prevedeva l’obbligo di fornire la programmazione di servizio pubblico gratuitamente a qualsiasi piattaforma distributiva, a patto che questa garantisse l’accesso gratuito ai telespettatori alla programmazione in questione.
Con questo pronunciamento il tribunale amministrativo sottolinea che anche con il nuovo contratto di servizio pubblico 2010/2012, tuttora in vigore, la Rai e’ comunque tenuta a rispettare il principio di neutralità tecnologica e l’offerta della propria programmazione alle piattaforme distributive deve avvenire in modo non discriminatorio e salvaguardando la parità di condizioni concorrenziali nel mercato televisivo.

Secondo il deputato Pd, Paolo Gentiloni, “la sentenza del Tar Lazio è una buona notizia per il telespettatori e per chi negli ultimi anni ha sostenuto la non legittimita’ di buona parte degli oscuramenti di programmi Rai sulla piattaforma Sky’.

“Era infatti evidente – prosegue – la violazione dell’art. 26 del contratto di servizio predisposto durante il governo Prodi nel 2007, che prevedeva la neutralita’ tecnologica ossia ‘la cessione gratuita e senza costi aggiuntivi per l’utente della propria programmazione sulle diverse piattaforme distributive”.

“Privare di molti programmi Rai – aggiunge l’ex ministro delle Comunicazioni – un quarto delle famiglie italiane che, oltre all’abbonamento a Sky pagano il canone, e’ un controsenso se non in casi del tutto eccezionali. Il servizio pubblico essendo pagato da tutti deve essere accessibile a tutti sul digitale terrestre, sul satellite e sul web”.

‘La Rai – conclude Gentiloni- non può fare guerre commerciali, soprattutto quando danneggia se stessa magari favorendo altre emittenti commerciali che, come Mediaset, sono state molto piu’ prudenti nell’uso di oscuramenti sulla piattaforma Sky”.

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