NOMINE

Rai Way, cambio al vertice: Maurizio Rastrello è il nuovo presidente

Il manager prende il posto di Giuseppe Pasciucco. Roberta Enni entra nel Consiglio di amministrazione

Pubblicato il 29 Mar 2022

Domenico Aliperto

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Roberta Enni e Maurizio Rastrello sostituiscono i dimissionari Giuseppe Pasciucco e Stefano Ciccotti nei ruoli di amministratori all’interno di Rai Way. Rastrello assumerà anche la carica di presidente, lasciato vacante da Pasciucco. È un comunicato di Viale Mazzini a renderlo noto, con cui il Consiglio di amministrazione di Rai annuncia i cambi di poltrone nella società delle torri controllata dal gruppo.

“Tenuto conto della già intervenuta pubblicazione dell’avviso di convocazione della prossima Assemblea dei soci di Rai Way S.p.A. prevista per il 27 aprile 2022, si provvederà a richiedere all’organo amministrativo della controllata un’integrazione dell’ordine del giorno della suddetta Assemblea al fine di inserire nello stesso ordine del giorno i punti relativi alla nomina di due amministratori e alla nomina del presidente del Consiglio di amministrazione”, comunica Rai.

Il cambio dei rapporti di forza con Rai

Si tratta di un cambiamento che segue un’importante svolta per il rapporto tra le due società. All’inizio del mese il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva firmato il Dpcm che autorizza Rai a scendere sotto il 51% nell’assetto proprietario di Rai Way. La norma che stabiliva che il controllo della società delle torri dovesse rimanere nelle mani della Rai era stata introdotta nel 2014 dal Governo Renzi e bloccò l’offerta pubblica di acquisizione e scambio lanciata da Ei Towers nel 2015.

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La notizia aveva suscitato reazioni contrastanti tra i commentatori. Per diversi analisti, come quelli di Intesa Sanpaolo, Equita e Banca Akros, si tratta di un’evoluzione che traccerebbe una rotta nella giusta direzione, ricalcando la strada già sperimentata con le reti energetiche, dove un’adeguata partecipazione pubblica nella società si incrocia con meccanismi di governance a tutela della stabilità azionaria, consolidando il settore e attivando sinergie operative. Sul fronte politico e del sindacato, invece, non sono mancate le critiche. Da Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, al senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, passando per i componenti della commissione di Vigilanza Daniela Santanchè e Federico Mollicone (Fdi), il coro è stato unanime e sostanzialmente in linea con il pensiero espresso dall’Usigrai: “Prima di mettere in mani private un patrimonio pubblico di questa portata il Governo deve dire qual è il progetto strategico per il sistema paese rispetto al tema delle torri di telecomunicazioni e trasmissione. Ad oggi sembra solo un modo per consentire all’Ad della Rai di fare cassa con una nuova ondata di vendita”.

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