Sky scende in campo sul digitale terrestre. E si scalda il fronte frequenze

La Commissione Ue si prepara al via libera a News Corp che potrà entrare nel Dtt (ma in chiaro fino al 2012). Intanto le emittenti locali si preparano a dar battaglia al nuovo piano di Agcom

Pubblicato il 28 Apr 2010

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Sky entra in campo sul digitale terrestre contro Mediaset e Rai. La
Commissione Ue, riporta oggi Milano Finanza, ha deciso che la tv di
proprietà di News Corp. di Rupert Murdoch, potrà sbarcare sulla
piattaforma terrestre già dal prossimo anno e non dal 2012, come
inizialmente previsto.

Ma le condizioni a cui potrà farlo avrà comunque ricadute sul
valore delle frequenze già utilizzate e dunque gli assetti
televisivi italiani: Sky dovrà infatti trasmettere in chiaro, per
un periodo di 3-5 anni, sui multiplex che potrà ottenere alla
prossima gara del ministero delle Comunicazioni. Ma per offrire
pay-tv la tv di Murdoch dovrà affittare o acquistare
multiplex.

Perciò, osserva Milano Finanza, “se Mediaset, Rai e Telecom
Italia avranno prestissimo una grande rivale da fronteggiare,
godranno comunque dell'aumento del valore dei multiplex in loro
possesso e che Sky non ha”.

Il “caso Sky” potrebbe accendere, a cascata, altri rivolgimenti
nel panorama italiano tv. In dirittura d’arrivo un varo
tempestoso per il nuovo Piano nazionale delle frequenze per
l’elaborazione del quale Agcom sta attuando consultazioni con gli
operatori.

L’identikit cui sta prendendo forma il piano (identifica le
frequenze assegnabili dal ministero delle Comunicazioni alle reti
nazionali e locali) sta già scatenando le associazioni di
emittenti che temono di vedersi sottrarre frequenze. Il modello
“ingegneristico” adottato si prefigura molto diverso da quello
– tavolo fra operatori – utilizzato per l’assegnazione di spettro
in Sardegna o nel Lazio. Ed è un modello che potrebbe riderre gli
asset su cui è stata costruito il business di molte società.
"La realizzazione di reti nazionali in tecnica K-SFN (in
contrasto con quanto la stessa Agcom ha fin qui detto e scritto),
toglie alle televisioni locali un numero consistente di frequenze,
peraltro le migliori, per incrementare le coperture di reti
nazionali inesistenti o che addirittura non esisteranno mai”
scrive Frt in una nota.

Sul fronte Sky polemiche tra il viceministro alle Comunicazioni,
Paolo Romani e il programma Ballarò. “Nell'incontro con il
commissario Almunia mi sono fatto portatore delle preoccupazioni
del Governo, ma soprattutto del mercato, di
tutti gli operatori, per le conseguenze dannose che l'ingresso
di un operatore cosi' forte avrebbe proprio sul pluralismo e la
concorrenza" ha spiegato Romani in una nota rispondendo a una
ricostruzione condotta dalla trasmissione Rai. Romani afferma che
tutti gli operatori sono stati “consultati attraverso un market
test, al quale ha partecipato anche la Rai, che, a quanto mi
risulta, si è dichiarata nettamente contraria alla richiesta di
Sky”.

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